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Ciao runner,

oggi voglio parlarti di una scelta pratica che ho fatto per vari anni e che consiglio spesso a chi, come me, partecipa a gare su strada, trail, cross o anche solo a qualche evento “di passaggio” senza essere tesserato per una società FIDAL. Sto parlando della Runcard, uno strumento semplice ma decisivo per chi vuole correre in modo regolare, legale e con una copertura assicurativa.

Nel 2025 qualcosa è cambiato, e vale la pena fare il punto. Non si tratta solo di aggiornamenti burocratici: la Runcard si sta rivelando sempre di più uno strumento flessibile e adattabile, soprattutto per chi non fa parte di una società sportiva o sceglie di correre “in autonomia”.

La regola principale resta: se hai compiuto almeno 20 anni (millesimo d’età) e vuoi partecipare a gare agonistiche “non stadia” (su strada, trail, montagna o cross) sotto l’egida FIDAL, devi avere una Runcard attiva e un certificato medico agonistico specifico per l’atletica leggera, in corso di validità.

Attenzione: non basta il certificato per ciclismo o generico. E per gli stranieri non residenti valgono le stesse visite previste dalla normativa italiana. Il certificato va caricato digitalmente nella piattaforma Runcard oppure consegnato agli organizzatori (anche tramite le società sportive che fungono da sportelli Runcard o i comitati regionali FIDAL).

Per tutto il 2025 è stata introdotta una quota promozionale unica:

Questa quota copre:

Dal 2026, torneranno in vigore le fasce differenziate:

Negli anni ho sempre usato la Runcard standard, ma il 2025 conferma l’esistenza di più opzioni a seconda del profilo dell’atleta:

Quindi, se partecipi a eventi FIDAL, trail competitivi o gare su strada, la card giusta per te è una tra la Runcard standard o EPS (in base al tuo tesseramento). Se invece segui solo camminate o eventi non competitivi, la Fitwalking è sufficiente.

La Runcard non ti lega a una società (cosa che consiglio a chi vive lo spirito di gruppo del podista in modo sacro), ma ti dà accesso a centinaia di gare agonistiche. Ti permette di essere inserito nelle classifiche, di avere copertura assicurativa e di gestire tutto digitalmente, compreso il caricamento del certificato.

Per molti runner — me incluso — è la soluzione ideale per correre “da indipendenti”, senza perdere il contatto con il mondo delle competizioni. Se la tua è una passione stabile ma flessibile, se non vuoi impegnarti con una società ma nemmeno rinunciare alla regolarità delle gare, la Runcard è uno strumento che funziona.

Nel mondo del running ci sono tanti modi per stare dentro la corsa. C’è chi sogna i podi e chi vuole solo arrivare in fondo, chi ama correre con la squadra e chi da solo. Ma se ti piace l’idea di far parte di un movimento più ampio, con regole chiare e tutele, la Runcard ti offre una porta aperta.

Ci si vede alla prossima partenza.

#RunCard #UnoDi300 #Podcast #Bushido