Care amiche e cari amici,questa mattina a Controradio abbiamo discusso di economia e ripresa con Nicolò Giangrande, economista e ricercatore della Fondazione Di Vittorio. Giangrande ha curato un report sulla precarietà occupazionale e il disagio salariale che trovate sul sito della Fondazione.
Non voglio aggiungere molto a quanto detto in trasmissione (sopra trovate come di consueto il podcast), dico solo che il clima politico di questi giorni si può riassumere in una frase: «Non disturbate il manovratore». Un messaggio partito da Confindustria, rilanciato dalla grande stampa nazionale e oggi ripreso dalla Commissione europea che ha fatto sapere di ritenere sbagliato il blocco dei licenziamenti.
Come dire: c’è la ripresa, si può licenziare e tutto si aggiusterà da solo. Io, purtroppo, non penso che sia così semplice. Anzi. Nel nostro Paese ci sono cinque milioni di lavoratori precari, due milioni e mezzo di disoccupati e una grande questione salariale. Mai come in questo momento è opportuno discutere di questo. E tocca alla sinistra farlo, assieme ai sindacati. Sempre che la sinistra abbia intenzione di battersi per la giustizia sociale e per la piena e buona occupazione. Al momento mi sembrano temi troppo in ombra nel dibattito nazionale.
Non vado oltre e vi invito ad ascoltare il podcast e l’analisi di Nicolò Giangrande.
Prima di salutarvi vi segnalo questa mia intervista ad HuffPost Italia sulla giustizia e i referendum:
"Ha ragione Bettini, la sinistra lasci giustizialismo e populismo"
Io sono convinto che sulla giustizia bisogna aprire un ragionamento ampio e sereno troppe volte evitato a sinistra. E’ tempo di uscire dalla fase del giustizialismo e del populismo. Per questo dico sì ai referendum di Radicali e Lega (esclusa la responsabilità civile dei magistrati). Non è una mina per Draghi. Aggiungo anche che occorre dire no a chiusure corporative e a strumentalizzazioni politiche, perché il tema è nei fatti oltre gli schieramenti.
Se vi va di leggerla, la trovate su HuffPost Italia.
Nell’intervista parlo anche di una notizia che mi riguarda, ovvero il rinvio a giudizio per “falso ideologico”. Come molti di voi sanno, sono fiducioso che nel dibattimento chiarirò la mia correttezza.
Buona serata,Enrico