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Traduzione in italiano di Vittoria Brolis dall’essay originale di Paul Graham "Mind the Gap" [Maggio 2004]. La lettura dell'articolo è di Irene Mingozzi.

Quando le persone tengono abbastanza a qualcosa per farlo bene, quelli che lo fanno al meglio tendono ad essere molto più bravi di tutti gli altri. C'è un enorme divario tra Leonardo e i contemporanei di secondo piano come Borgognone. Lo stesso divario si nota tra Raymond Chandler e la media degli scrittori di romanzi polizieschi. Un giocatore di scacchi professionista di alto livello potrebbe giocare diecimila partite contro un normale giocatore senza perdere una volta.

Come gli scacchi, la pittura o la scrittura di romanzi, fare soldi è un'abilità molto specializzata. Ma per qualche motivo la trattiamo in modo diverso. Nessuno si lamenta quando alcune persone superano tutti gli altri nel gioco degli scacchi o nella scrittura di romanzi, ma quando alcune persone fanno più soldi degli altri, ci sono editoriali che dicono che è sbagliato.

Perché? Il modello di variazione non sembra diverso da quello di qualsiasi altra abilità. Cosa spinge le persone a reagire così duramente quando l'abilità è fare soldi?

Credo che ci siano tre ragioni per cui trattiamo il fare soldi come qualcosa di diverso: il modello fuorviante di ricchezza che impariamo da bambini; il modo poco raccomandabile in cui, fino a poco tempo fa, si accumulava la maggior parte delle fortune; e la preoccupazione che le grandi variazioni di reddito siano in qualche modo negative per la società. Per quanto ne so, il primo è sbagliato, il secondo è superato e il terzo è empiricamente falso. È possibile che, in una democrazia moderna, la variazione del reddito sia in realtà un segno di salute?

Il modello di ricchezza di papà

Quando avevo cinque anni pensavo che l'elettricità fosse creata dalle prese elettriche. Non mi rendevo conto che c'erano centrali elettriche che la generavano. Allo stesso modo, alla maggior parte dei bambini non viene in mente che la ricchezza è qualcosa che deve essere generata. Sembra che sia qualcosa che deriva dai genitori.

A causa delle circostanze in cui la incontrano, i bambini tendono a fraintendere cosa sia la ricchezza. La confondono con il denaro. Pensano che ci sia una quantità fissa di ricchezza. E pensano che sia qualcosa che viene distribuito dalle autorità (e quindi dovrebbe essere distribuito equamente), piuttosto che qualcosa che deve essere creato (e che potrebbe essere creato in modo ineguale).

In realtà, la ricchezza non è denaro. Il denaro è solo un modo conveniente per scambiare una forma di ricchezza con un'altra. La ricchezza è la materia prima, i beni e i servizi che acquistiamo. Quando si viaggia in un Paese ricco o povero, non è necessario guardare i conti bancari delle persone per capire in quale Paese ci si trova. Si può vedere la ricchezza negli edifici e nelle strade, nei vestiti e nella salute delle persone.

Da dove viene la ricchezza? Le persone la creano. Questo era più facile da capire quando la maggior parte delle persone viveva in fattorie e produceva con le proprie mani molte delle cose che desiderava. Allora si poteva vedere nella casa, nelle mandrie e nel granaio la ricchezza che ogni famiglia creava. Era ovvio anche allora che la ricchezza del mondo non era una quantità fissa che doveva essere distribuita, come le fette di una torta. Se si voleva più ricchezza, la si poteva creare.

Questo è altrettanto vero oggi, anche se pochi di noi creano ricchezza direttamente per se stessi (ad eccezione di alcune mansioni domestiche). Per lo più creiamo ricchezza per altre persone in cambio di denaro, che poi scambiamo con le forme di ricchezza che desideriamo.

Poiché i bambini non sono in grado di creare ricchezza, qualsiasi cosa abbiano deve essere data loro. E quando la ricchezza è qualcosa che si riceve, è ovvio che debba essere distribuita equamente. E nella maggior parte delle famiglie è così. I bambini se ne rendono conto. Gridano all’ingiustizia quando un fratello riceve più di un altro.

Nel mondo reale, non si può continuare a vivere alle spalle dei genitori. Se vuoi qualcosa, devi produrla o fare qualcosa di valore equivalente per qualcun altro, in modo che ti dia abbastanza soldi per comprarla. Nel mondo reale, la ricchezza è (tranne che per alcuni specialisti come i ladri e gli speculatori) qualcosa che devi creare, non qualcosa che viene distribuito da tuo padre. E poiché la capacità e il desiderio di crearla variano da persona a persona, non viene prodotta allo stesso modo.

Si viene pagati facendo o producendo qualcosa che la gente vuole, e chi guadagna di più spesso è semplicemente più bravo a fare ciò che la gente vuole. Gli attori di punta guadagnano molto di più di quelli di serie B. Gli attori di serie B possono essere quasi altrettanto carismatici, ma quando le persone vanno al cinema e guardano l'elenco dei film in programmazione, vogliono quel tocco in più che hanno le grandi star.

Fare ciò che la gente vuole non è l'unico modo per ottenere denaro, ovviamente. Si possono anche rapinare banche, chiedere tangenti o stabilire un monopolio. Questi trucchi spiegano alcune variazioni nella ricchezza, e in effetti spiegano anche il perché di alcune delle più grandi fortune individuali. Ma non sono la causa principale della variazione del reddito. La causa principale della variazione del reddito, come suggerisce il Rasoio di Occam, è la stessa causa principale della variazione di ogni altra abilità umana.

Negli Stati Uniti, l'amministratore delegato di una grande azienda pubblica guadagna circa 100 volte di più della persona media. I giocatori di basket guadagnano circa 128 volte di più e quelli di baseball 72 volte di più. Gli editoriali citano con orrore questo tipo di statistiche. Ma non ho difficoltà a immaginare che una persona possa essere 100 volte più produttiva di un'altra. Nell'antica Roma il prezzo degli schiavi variava di 50 volte a seconda delle loro capacità. E questo senza considerare la motivazione o l'ulteriore leva di produttività che si può ottenere con la tecnologia moderna.

Gli editoriali sugli stipendi degli atleti o degli amministratori delegati mi ricordano i primi scrittori cristiani, che discutevano se la Terra fosse rotonda, quando potevano semplicemente uscire e controllare. Quanto vale il lavoro di una persona non è una questione politica. È qualcosa che il mercato già determina.

"Valgono davvero 100 di noi?", si chiedono gli editorialisti. Dipende da cosa si intende per valore. Se si intende il valore nel senso di quanto la gente pagherebbe per le loro capacità, la risposta è sì, a quanto pare.

I redditi di alcuni amministratori delegati riflettono qualche tipo di illecito. Ma non ce ne sono altri i cui redditi riflettono davvero la ricchezza che generano? Steve Jobs ha salvato un'azienda in declino terminale. E non si è limitato a tagliare i costi come fa uno specialista di turnaround; ha dovuto decidere quali sarebbero stati i prossimi prodotti di Apple. Pochi altri avrebbero potuto farlo. E a prescindere dal caso degli amministratori delegati, è difficile capire come si possa sostenere che gli stipendi dei giocatori di basket professionisti non riflettano la domanda e l'offerta.

In linea di principio può sembrare improbabile che un individuo possa davvero generare tanta ricchezza in più di un altro. La chiave di questo mistero sta nel rivedere la domanda: valgono davvero 100 di noi? Una squadra di basket scambierebbe uno dei suoi giocatori con 100 persone a caso? Come sarebbe il prossimo prodotto della Apple se si sostituisse Steve Jobs con un comitato di 100 persone a caso? Queste cose non hanno una scala lineare. Forse l'amministratore delegato o l'atleta professionista hanno solo dieci volte (qualunque cosa significhi) l'abilità e la determinazione di una persona comune. Ma fa la differenza che sia concentrata in un solo individuo.

Quando diciamo che un tipo di lavoro è strapagato e un altro sottopagato, cosa stiamo dicendo in realtà? In un mercato libero, i prezzi sono determinati da ciò che gli acquirenti vogliono. Alla gente piace più il baseball che la poesia, quindi i giocatori di baseball guadagnano più dei poeti. Dire che un certo tipo di lavoro è sottopagato equivale quindi a dire che la gente vuole le cose sbagliate.

Certo che la gente vuole le cose sbagliate. Sembra strano sorprendersi di questo. E sembra ancora più strano dire che è ingiusto che certi tipi di lavoro siano sottopagati. Allora state dicendo che è ingiusto che la gente voglia le cose sbagliate. È deplorevole che la gente preferisca i reality e i würstel a Shakespeare e alle verdure al vapore, ma è ingiusto? Sembra come dire che il blu è pesante o che l'alto è tondo.

L'apparizione della parola "ingiusto" qui è l'inconfondibile firma spettrale del modello “daddy” (ndr, letteralmente “paparino”) . Altrimenti per quale altro motivo questa idea si sarebbe presentata in questo strano contesto? Se invece l'oratore operasse ancora secondo il modello “daddy”, e vedesse la ricchezza come qualcosa che scaturisce da una fonte comune e che deve essere condivisa, piuttosto che come qualcosa generato dal fare ciò che gli altri vogliono, questo è esattamente ciò che si otterrebbe notando che alcune persone guadagnano molto di più di altre.

Quando parliamo di "distribuzione ineguale del reddito", dovremmo anche chiederci: da dove viene questo reddito? Chi ha prodotto la ricchezza che rappresenta? Perché nella misura in cui il reddito varia semplicemente in base alla quantità di ricchezza creata dalle persone, la distribuzione può essere ineguale, ma non è certo ingiusta.

Rubare

Il secondo motivo per cui tendiamo a trovare allarmanti le grandi disparità di ricchezza è che per la maggior parte della storia dell'umanità il modo abituale di accumulare una fortuna era quello di rubarla: nelle società pastorali con le razzie di bestiame; nelle società agricole appropriandosi delle proprietà altrui in tempo di guerra e tassandole in tempo di pace.

Nei conflitti, i vincitori ricevevano i beni che venivano confiscati agli sconfitti. Nell'Inghilterra del 1060, quando Guglielmo il Conquistatore distribuì ai suoi seguaci le proprietà dei nobili anglosassoni sconfitti, il conflitto fu di tipo militare. Nel 1530, quando Enrico VIII distribuì le proprietà dei monasteri ai suoi seguaci, il conflitto fu soprattutto politico. Ma il principio era lo stesso. In realtà, lo stesso principio è in atto oggi in Zimbabwe.

Nelle società più organizzate, come la Cina, il sovrano e i suoi funzionari usavano la tassazione invece della confisca. Ma anche in questo caso vediamo lo stesso principio: il modo per arricchirsi non era creare ricchezza, ma servire un sovrano abbastanza potente da appropriarsene.

La situazione iniziò a cambiare in Europa con l'ascesa della classe media. Oggi pensiamo alla classe media come a persone che non sono né ricche né povere, ma in origine erano un gruppo distinto. In una società feudale, ci sono solo due classi: un'aristocrazia guerriera e i servi della gleba che lavorano nelle loro proprietà. La classe media era un nuovo terzo gruppo che viveva nelle città e si sosteneva con la manifattura e il commercio.

A partire dal X e XI secolo, piccoli nobili ed ex servi della gleba si unirono in città che gradualmente divennero abbastanza potenti da ignorare i signori feudali locali. Come i servi della gleba, la classe media si guadagnava da vivere soprattutto creando ricchezza. (In città portuali come Genova e Pisa, si dedicavano anche alla pirateria.) Ma differenza dei servi della gleba avevano un incentivo a crearne molta. Ogni ricchezza creata da un servo della gleba apparteneva al suo padrone. Non aveva molto senso produrre più di quanto si potesse nascondere. Mentre l'indipendenza dei cittadini permetteva loro di conservare qualsiasi ricchezza creata.

Quando è diventato possibile arricchirsi creando ricchezza, la società nel suo complesso ha iniziato ad arricchirsi molto rapidamente. Quasi tutto ciò che abbiamo è stato creato dalla classe media. Le altre due classi sono di fatto scomparse nelle società industriali e i loro nomi sono stati dati alle due estremità della classe media. (Nel senso originario del termine, Bill Gates è una persona appartenente alla classe media).

Ma è stato solo con la Rivoluzione industriale che la creazione di ricchezza ha definitivamente sostituito la corruzione come il modo migliore per arricchirsi. Almeno in Inghilterra, la corruzione è diventata fuori moda (e di fatto ha iniziato a essere chiamata "corruzione") solo quando hanno cominciato a esistere altri modi più rapidi per arricchirsi.

L'Inghilterra del XVII secolo era molto simile al terzo mondo di oggi, dove ricoprire una carica di governo era una via riconosciuta per raggiungere la ricchezza. Le grandi fortune dell'epoca derivavano comunque più da quella che oggi chiameremmo corruzione più che dal commercio. Nel XIX secolo la situazione era cambiata. Le tangenti continuavano ad esserci, come del resto ovunque, ma la politica era ormai affidata a uomini guidati più dalla vanità che dall'avidità. La tecnologia aveva reso possibile creare ricchezza più velocemente di quanto si potesse rubare. Il prototipo di uomo ricco del XIX secolo non era un cortigiano, ma un industriale.

Con l'ascesa della classe media, la ricchezza ha smesso di essere un gioco a somma zero. Jobs e Wozniak non hanno dovuto renderci poveri per arricchirsi. Al contrario: hanno creato cose che hanno reso le nostre vite materialmente più ricche. Hanno dovuto farlo, altrimenti non li avremmo pagati.

Ma poiché per la maggior parte della storia del mondo la via principale per la ricchezza è stata il furto, tendiamo a diffidare dei ricchi. I laureandi idealisti trovano il modello di ricchezza, che hanno imparato incosciamente quando erano bambini, confermato da illustri scrittori del passato. È un caso di incontro tra l'errato e il superato.

"Dietro ogni grande fortuna c'è un crimine", scriveva Balzac. Ma non è così. In realtà diceva che una grande fortuna senza una causa apparente era probabilmente dovuta a un crimine eseguito abbastanza bene da essere stato dimenticato. Se stessimo parlando dell'Europa dell'anno 1000, o della maggior parte del terzo mondo di oggi, la citazione standard sarebbe corretta. Ma Balzac viveva nella Francia del XIX secolo, dove la Rivoluzione industriale era ben avanzata. Sapeva che si poteva fare fortuna senza rubare. Dopotutto, l'ha fatto lui stesso, come romanziere popolare.

Solo pochi Paesi (non a caso, quelli più ricchi) hanno raggiunto questo stadio. Nella maggior parte, la corruzione ha ancora il sopravvento. Nella maggior parte, il modo più veloce per ottenere la ricchezza è rubarla. Per questo, quando vediamo aumentare il divario di reddito in un Paese ricco, si tende a temere che stia scivolando verso un altro Venezuela. Io credo che stia accadendo il contrario. Penso che si stia assistendo a un Paese che è un passo avanti rispetto al Venezuela.

La leva della tecnologia

La tecnologia aumenterà il divario tra ricchi e poveri? Certamente aumenterà il divario tra chi è produttivo e chi è improduttivo. Questo è lo scopo della tecnologia. Con un trattore un agricoltore efficiente può arare in un giorno sei volte più terra di quanta ne poteva lavorare con una squadra di cavalli. Ma solo sapendo padroneggiare un nuovo tipo di agricoltura.

Nel corso della mia vita, ho visto crescere visibilmente la leva della tecnologia. Al liceo guadagnavo soldi falciando i prati e servendo gelati da Baskin-Robbins. Era l'unico tipo di lavoro disponibile all'epoca. Ora i liceali possono scrivere software o progettare siti web. Ma solo alcuni di loro lo fanno; gli altri continuano a servire gelati.

Ricordo molto bene quando nel 1985 il miglioramento della tecnologia mi permise di acquistare un computer tutto mio. Nel giro di pochi mesi ho iniziato ad utilizzarlo per guadagnare soldi come programmatore freelance. Pochi anni prima non avrei potuto farlo. Qualche anno prima non esistevano i programmatori freelance. Ma Apple ha creato ricchezza, sotto forma di computer potenti e poco costosi, e i programmatori si sono subito messi al lavoro per crearne altra.

Come suggerisce questo esempio, la velocità con cui la tecnologia aumenta la nostra capacità produttiva è probabilmente esponenziale, piuttosto che lineare. Quindi dovremmo aspettarci una variazione sempre maggiore della produttività individuale con il passare del tempo. Questo aumenterà il divario tra ricchi e poveri? Dipende da quale divario si intende.

La tecnologia dovrebbe aumentare il divario di reddito, ma sembra diminuire altri divari. Cento anni fa, i ricchi conducevano una vita diversa da quella della gente comune. Vivevano in case piene di servitori, indossavano abiti elaborati e scomodi e viaggiavano in carrozze trainate da squadre di cavalli che a loro volta richiedevano case e servitori propri. Oggi, grazie alla tecnologia, i ricchi vivono come le persone della classe media.

Le automobili sono un buon esempio per questo. È possibile comprare auto costose e artigianali che costano centinaia di migliaia di dollari. Ma non ha molto senso. Le aziende guadagnano di più costruendo un gran numero di auto normali che un piccolo numero di auto costose. Quindi un'azienda che produce un'auto di massa può permettersi di spendere molto di più per il suo design. Se si acquista un'auto personalizzata, qualcosa si romperà sempre. L'unico scopo di acquistarne una ora è solo quello di far vedere che si ha la possibilità di farlo.

Oppure consideriamo gli orologi. Cinquant'anni fa, se si spendeva molto per un orologio si potevano ottenere prestazioni migliori. Quando gli orologi funzionavano con movimenti meccanici, gli orologi costosi tenevano meglio il tempo. Oggi non è più così. Da quando è stato inventato il movimento al quarzo, un normale Timex è più preciso di un Patek Philippe che costa centinaia di migliaia di dollari. In realtà, come per le automobili costose, se si è convinti di voler spendere molti soldi per un orologio, si deve accettare qualche inconveniente: oltre a segnare l'ora in modo peggiore, gli orologi meccanici devono anche essere caricati.

L'unica cosa che la tecnologia non può sminuire è il brand. Ed è proprio per questo che ne sentiamo parlare sempre più spesso. Il brand è quello che rimane quando le differenze sostanziali tra ricchi e poveri svaniscono. Ma l'etichetta che hanno le cose che possedete è un problema molto più piccolo rispetto al fatto di averle o di non averle. Nel 1900, se avevi una carrozza, nessuno ti chiedeva di che anno o marca fosse. Se ne avevi una, eri ricco. Se non eri ricco, prendevi l'autobus o andavi a piedi. Ora anche gli americani più poveri guidano l'auto, è solo perché siamo così ben addestrati dalla pubblicità che riusciamo a riconoscere quelle particolarmente costose.

Lo stesso schema si è ripetuto in un'industria dopo l'altra. Se c'è una domanda sufficiente per qualcosa, la tecnologia la renderà abbastanza economica da poterla vendere in grandi volumi e le versioni prodotte in serie saranno, se non migliori, almeno più convenienti. E non c'è niente che i ricchi amino di più della comodità. Le persone ricche che conosco guidano le stesse auto, indossano gli stessi vestiti, hanno lo stesso tipo di arredamento e mangiano gli stessi cibi degli altri miei amici. Le loro case sono in quartieri diversi, o se nello stesso quartiere sono di dimensioni diverse, ma al loro interno la vita è simile. Le case sono costruite con le stesse tecniche di costruzione e contengono più o meno gli stessi oggetti. È scomodo fare qualcosa di costoso e personalizzato.

Anche i ricchi trascorrono il loro tempo in modo simile a tutti gli altri. Bertie Wooster sembra essere scomparso da tempo. Ora, la maggior parte delle persone abbastanza ricche da non dover lavorare, lavora comunque. Non è solo la pressione sociale a costringerli; ma non fare niente è solitario e demoralizzante.

Non abbiamo nemmeno le distinzioni sociali che c'erano cento anni fa. I romanzi e i manuali di galateo di quel periodo sembrano descrizioni di una strana società tribale. "Per quanto riguarda la continuazione delle amicizie", si legge nel Libro della gestione della casa della signora Beeton (1880), "può essere necessario, in alcuni casi, che una padrona rinunci, quando assume la responsabilità di una casa, a molte di quelle iniziate nella prima parte della sua vita". Ci si aspettava che una donna che sposava un uomo ricco abbandonasse le amicizie che non lo facevano. Oggi sembrereste dei barbari se vi comportaste così. Avreste anche una vita molto noiosa. Le persone tendono ancora a segregarsi in qualche modo, ma molto più sulla base dell'istruzione che della ricchezza.

Dal punto di vista materiale e sociale, la tecnologia sembra diminuire il divario tra ricchi e poveri, non aumentarlo. Se Lenin si aggirasse negli uffici di un'azienda come Yahoo, Intel o Cisco, penserebbe che il comunismo abbia vinto. Tutti indosserebbero gli stessi abiti, avrebbero lo stesso tipo di ufficio (o meglio, di cubicolo) con gli stessi arredi e si rivolgerebbero gli uni agli altri con il nome di battesimo invece che con onorificenze. Tutto sembrerebbe esattamente come l’aveva previsto, finché non guarderebbe i loro conti in banca. Ops.

È un problema se la tecnologia aumenta questo divario? Per ora non sembra. Mentre aumenta il divario di reddito, sembrano diminuire la maggior parte degli altri divari.

Alternativa a un assioma

Spesso si sente criticare una politica sulla base del fatto che aumenterebbe il divario di reddito tra ricchi e poveri. Come se fosse un assioma che ciò sia negativo. Potrebbe essere vero che una maggiore variazione del reddito sia negativa, ma non vedo come si possa dire che sia un assioma.

Anzi, potrebbe anche essere falso, nelle democrazie industriali. In una società di servi della gleba e signori della guerra, certamente la variazione del reddito è il segno di un problema di fondo. Ma la servitù della gleba non è l'unica causa di variazione del reddito. Un pilota di 747 non guadagna 40 volte di più di una cassiera perché è un signore della guerra che in qualche modo la tiene in pugno. Le sue competenze sono semplicemente molto più preziose.

Vorrei proporre un'idea alternativa: che in una società moderna l'aumento della variazione del reddito sia un segno di salute. La tecnologia sembra aumentare la variazione della produttività a tassi più rapidi che lineari. Se non vediamo una corrispondente variazione del reddito, ci sono tre possibili spiegazioni: (a) l'innovazione tecnica si è fermata, (b) le persone che potrebbero creare più ricchezza non lo fanno, o (c) non vengono pagate per farlo.

Penso che si possa affermare con certezza che i punti (a) e (b) sarebbero negativi. Se non siete d'accordo, provate a vivere per un anno utilizzando solo le risorse a disposizione del nobile franco medio nell'800, e fateci sapere. (Sarò generoso e non vi rimanderò all'età della pietra).

L'unica opzione, se si vuole avere una società sempre più prospera senza una crescente variazione del reddito, sembra essere (c), che le persone creino molta ricchezza senza essere pagate per farlo. Jobs e Wozniak, ad esempio, lavoreranno allegramente 20 ore al giorno per produrre il computer Apple per una società che consente loro, al netto delle tasse, di trattenere una parte del loro reddito pari a quella che avrebbero guadagnato lavorando dalle 9 alle 5 in una grande azienda.

Le persone creeranno ricchezza se non possono essere pagate per farlo? Solo se è divertente. Le persone scriveranno sistemi operativi gratuitamente. Ma non li installeranno, né risponderanno alle chiamate di assistenza, né insegneranno ai clienti a usarli. E almeno il 90% del lavoro che svolgono anche le aziende più tecnologiche è di questo secondo tipo, poco edificante.

Tutti i tipi di creazione di ricchezza non divertenti rallentano drasticamente in una società che confisca le fortune private. Possiamo confermarlo empiricamente. Supponiamo di sentire uno strano rumore che pensiamo possa essere dovuto a una ventola vicina. Spegnete la ventola e il rumore cessa. Si riaccende la ventola e il rumore ricomincia. Spenta, silenzio. Accesa, rumore. In assenza di altre informazioni, sembrerebbe che il rumore sia causato dalla ventola.

In vari momenti e luoghi della storia, la possibilità di accumulare una fortuna creando ricchezza è stata accesa e spenta. Italia settentrionale nell'800, spenta (i signori della guerra lo rubavano). Italia settentrionale nel 1100, accesa. Francia centrale nel 1100, spenta (ancora feudale). Inghilterra nel 1800, accesa. Inghilterra nel 1974, spenta (tassa del 98% sui redditi da capitale). Stati Uniti nel 1974, accesa. C'è stato anche uno studio su “gemelli”: Germania Ovest, accesa; Germania Est, spenta. In tutti i casi, la creazione di ricchezza sembra apparire e scomparire come il rumore di un ventilatore mentre si accende e si spegne la prospettiva di mantenerla.

C'è una sorta di momentum. Probabilmente ci vuole almeno una generazione per trasformare le persone in tedeschi dell'Est (fortunatamente per l'Inghilterra). Ma se stessimo studiando semplicemente un ventilatore, senza tutto il bagaglio aggiuntivo che deriva dal controverso argomento della ricchezza, nessuno avrebbe dubbi sul fatto che sia il ventilatore a causare il rumore.

Se si sopprimono le variazioni di reddito, sia rubando le fortune private, come facevano i governanti feudali, sia tassandole, come hanno fatto alcuni governi moderni, il risultato sembra essere sempre lo stesso. La società nel suo complesso finisce per essere più povera.

Se potessi scegliere se vivere in una società in cui sto materialmente molto meglio di adesso, ma sono tra i più poveri, o in una in cui sono il più ricco, ma sto molto peggio di adesso, sceglierei la prima opzione. Se avessi dei figli, sarebbe probabilmente immorale non farlo. È la povertà assoluta che si vuole evitare, non quella relativa. Se, come suggerisce l’evidenza, dovete avere l'una o l'altra opzione nella vostra società, allora scegliete la povertà relativa.

Avete bisogno di persone ricche nella vostra società non tanto perché spendendo i loro soldi creano posti di lavoro, ma per quello che devono fare per diventare ricchi. Non sto parlando dell'effetto trickle-down. Non sto dicendo che se lasciate che Henry Ford diventi ricco, vi assumerà come cameriere alla sua prossima festa. Sto dicendo che vi costruirà un trattore per sostituire il vostro cavallo.

Note



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