Nasce a Milano nel 1934. Nel 1953, s’iscrive all’Accademia d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro e Giorgio Strehler le propone di cantare tre canzoni negli intervalli de "I Giacobini" di Zardi, che fruttano apprezzamenti di pubblico e critica. Alla fine degli anni Cinquanta, sempre come attrice nella scuola del Piccolo Teatro, interpreta alcuni brani di Brecht e le cosiddette canzoni della Mala, con le quali trova i primi successi che la fanno tornare sul palco del Piccolo nel 2017 con lo spettacolo ideato appositamente per l'occasione, "Sono nata qui. Ornella Vanoni in concerto", in cui ripercorre tutta la sua carriera, alternando celebri canzoni tratte dal suo prestigioso repertorio a momenti di ironia e dialogo con il pubblico. Ornella ritorna a cantare storie di una malavita che non esiste più. Un repertorio che rivive grazie a una cantante straordinaria. Nel 1956 Giorgio Strehler, in collaborazione con Dario Fo, Gino Negri, Fausto Amodei e Fiorenzo Carpi, si ispira a vecchie ballate dialettali per mettere in musica furfanti, spari, poliziotti, malfattori, carcerati, balordi e minatori, storie per lo più ambientate a Milano e talvolta cantate in milanese. La bella e struggente “Ma mi”, per esempio, fu scritta da Carpi e Strehler proprio per la voce della Vanoni, in quel finire degli anni Cinquanta che la vedeva in scena, in via Rovello, insieme a Tino Carraro, Sergio Fantoni, Valentina Fortunato, Virna Lisi nei “Giacobini” di Strehler.