A Fontanellato troviamo il Labirinto della Masone, lo straordinario giardino creato dall’editore Franco Maria Ricci (scomparso nel 2020), che assembla armoniosamente su una superficie di otto ettari più di duecentomila bambù di venti specie differenti.
Questo luogo incantevole è allo stesso tempo un parco, una biblioteca e un museo. Ricci nel 1977 fece una promessa allo scrittore argentino Jorge Luis Borges, affascinato dal simbolo del labirinto come metafora della condizione umana. Amante del bello, Ricci immaginò un dedalo di siepi elegante e seducente, e coadiuvato dagli architetti Pier Carlo Bontempi e Davide Dutto realizzò un originale luogo di cultura immerso nella natura campestre della tenuta Masone.
L’impianto si ispira al labirinto romano a forma di stella, introducendo elementi nuovi come bivi, vicoli ciechi, una cappella a forma di piramide e perfino una piazza centrale di duemila metri quadrati.
Si sviluppano per tre chilometri i percorsi tra le siepi di bambù, pianta che ha trovato nei pressi delle rive del Po un habitat congeniale. Di bambù è anche il pavimento a parquet degli edifici.
Una serie di pannelli posti tra i viali ci raccontano la storia dei labirinti, a partire dal mito di Creta fino ad arrivare ai giorni nostri. Il museo annesso al parco custodisce oltre cinquecento sculture e dipinti firmati da artisti tra cui il Bernini, il Carracci e Antonio Ligabue, a cui si aggiunge una nutrita collezione di volumi stampati dal tipografo settecentesco Giambattista Bodoni.
Durante la visita ci possiamo concedere una sosta al bistrot sotto i portici o ai tavoli del ristorante curato dai fratelli Spigaroli. Nella bottega situata vicino all’entrata è invece possibile rifornirsi di prodotti tipici locali.