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Description

Sulle sponde del lago d’Orta, nell’Italia del Nord, sorge un borgo dedicato a San Giulio. Si tratta di un luogo carico d’atmosfera, dove il tempo pare essersi fermato. Le stradine di pietra che lo compongono arrivano a lambire le acque del lago e sono ogni anno meta di artisti e curiosi. Il piccolo borgo possiede infatti un tale patrimonio artistico, storico e naturale da renderlo una meta turistica d’eccellenza.
Passando da Piazza Motta, fulcro centrale del paese, potrete notare il porticciolo che conduce all’isola di San Giulio. Le navi che la collegano al borgo impiegano pochi minuti per spostarsi da una sponda all’altra e vi permetteranno di raggiungere rapidamente questa meraviglia naturale. Qui potrete ammirare anche il monastero Mater Ecclesiae, abbazia di clausura femminile che oggi accoglie turisti da tutto il mondo.
Una leggenda del posto narra che su quest’isola fosse infestata da un drago, creatura crudele e ripugnante. La gente del lago se ne teneva a debita distanza e viveva nel terrore, finché, durante il regno dell’imperatore Teodosio, passarono da qui due fratelli. I loro nomi erano Giulio e Giuliano e avevano abbandonato la loro casa per evangelizzare le popolazioni pagane ed edificare cento chiese sul territorio.
Giunti nei pressi del lago appresero della minaccia che infestava l’isola e si convinsero di doverla eliminare. Ma quando chiesero un passaggio ai barcaioli del posto, nessuno di loro osò accompagnarli. Allora Giulio pregò Dio di aiutarlo e questi trasformò il suo mantello in una barca, permettendogli di attraversare le acque, armato soltanto di una spada e della sua fede.
Una volta sull’isola, il missionario fronteggiò la creatura. Fu una battaglia dura, ma, alla fine, Giulio respinse il drago sulle sponde del lago e lì lo uccise.
Dopo una tale impresa, i paesani e il fratello lo raggiunsero e lo aiutarono a costruire una chiesa sull’isola. Col tempo, quella chiesa si espanse e divenne l’abbazia che potete visitare tutt’ora.
Al suo interno è ancora una testimonianza del drago. Sul retro dell’altare dell'abbazia, infatti, potrete vedere, appesa al soffitto, l'incredibile vertebra del mostro!
C’è chi dice che questo osso sia appartenuto a una balena, ma il dubbio rimane…
...Quindi non vi resta che verificare di persona. Recatevi sull’isola del Lago d’Orta e ammirate con i vostri occhi l'incredibile reperto.