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Description

Todi è adagiata in cima a un colle, da cui domina la Valle del Tevere. Il borgo antico è racchiuso dalle mura medioevali e composto di vicoli, belle piazze, scorci panoramici e scalinate. Una di queste conduce all’ingresso della Cattedrale, un’altra invece sale alla maestosa Chiesa di San Fortunato. Nella cripta di San Fortunato, è custodito il monumento sepolcrale di Jacopone da Todi, un illustre poeta che subì la scomunica e visse in prigione, nei sotterranei del vicino Convento. E proprio nel Convento, sono custoditi preziosi documenti di un’epoca nefasta, che per prima avvolse il paese di Todi. Stiamo parlando del periodo della Santa Inquisizione, quando gli uomini legati alla chiesa e al potere emettevano sentenze di condanna, per la stregoneria.
Nella piazza di Todi, un giorno fu bruciata al rogo tale Matteuccia di Francesco, dichiarata prima donna strega d’Italia. Matteuccia di Francesco fu descritta come “donna di pessima condizione, vita e fama, pubblica incantatrice, fattucchiera, maliarda e strega”. Con un simile giudizio era impossibile salvarsi ma Matteuccia fu davvero una strega?
Per quel che si racconta, la donna era un’abile conoscitrice delle erbe, con le quali preparava unguenti e infusi, capaci di alleviare sia le malattie fisiche che quelle spirituali. Ci furono ragazze che si rivolsero a Matteuccia per risolvere i problemi coniugali. La fattucchiera fornì loro le ricette per composti e bevande tratte da uova, erba cavallina, cenere di rondini, capelli e acqua di fiume. La fama della donna guaritrice si diffuse rapidamente e tante furono le personalità, anche di spicco, che si rivolsero a lei per i motivi più disparati. Allo stesso tempo, c’era chi non vedeva di buon occhio quella donna dalle capacità singolari e Matteuccia finì per essere accusata di provocare malanni e fatture, attraverso i riti magici. D’altra parte però, si diceva pure che liberasse uomini e donne posseduti dagli spiriti maligni ma quando fu vista con un osso in mano, Matteuccia venne addirittura accusata di infanticidio. Con il sangue degli innocenti uccisi, la strega si sarebbe cosparsa il corpo per volare ogni lunedì fino a Benevento, noto luogo di ritrovo per i Sabba delle fattucchiere.
Insomma, secondo i documenti dell’epoca, la donna ricevette almeno trenta capi d’accusa, a seguito dei quali fu imprigionata e sottoposta ad atroci torture. Il 20 marzo del 1428, Matteuccia fu caricata su un asino, con le braccia legate dietro la schiena. Venne condotta sulla pubblica piazza e lì, il suo corpo fu avvolto dalle fiamme.
Matteuccia, come tante altre donne dopo di lei, visse in un’epoca annebbiata dalle superstizioni, dalle dicerie, dalle lotte interne che mescolavano potere sacro e potere politico. A farne le spese, furono proprio le figure più intriganti, le personalità fuori dal comune che suscitavano fascino e che sapevano distinguersi oltre le bassezze delle menti altrui. Per questo però, quelle donne non vennero comprese, ma suscitarono paura e subirono una dolorosa persecuzione, da parte di uomini potenti, ma dalle anime impoverite.