Nel 1994 ha fondato a Torino la Scuola Holden, una scuola di storytelling e arti performative di cui è preside. «Il mio obiettivo», ha detto lo scrittore torinese, «è confutare Tremonti, e il suo celebre motto, sul campo: si può fare impresa che produce cultura. Noi lo facciamo». Per dimostrarlo, si è preso una caserma in disuso di 4000 metri quadri, a Torino, ha investito cifre «folli» di questi tempi per riportarla agli onori del mondo e ha trasformato uno dei quartieri più difficili e pieni di storie della città, Borgo Dora, in un viavai di studenti con la passione per la scrittura, il cinema, il teatro, e il sogno autorizzato di diventare narratori. Aule super tradizionali, disegnate dallo scenografo Dante Ferretti e da Renzo Piano, con banchi che traggono addirittura ispirazione dalle chiese anglicane. E poi l’Ipad per tutti. La Scuola è stata inclusa nei luoghi da visitare a Torino nella Alternative city guide del quotidiano The Guardian. In tempi in cui l’arte della narrazione si fa sempre più centrale e diffusa, dalla politica ai social media, la Scuola Holden ha già dalla sua un’esperienza più che ventennale nel campo della formazione. Ma non intende fermarsi. Quello che accadrà in futuro è un’altra storia.