Santo Stefano di Sessanio è un piccolo gioiello incastonato all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Qui il tempo sembra essersi fermato, tra edifici e stradine in pietra calcarea bianca, circondati da una serie di case addossate l’una all’altra a fare da muraglia. Il comune infatti ha conservato lo stile medievale, e per il suo decoro architettonico è entrato a far parte del Club dei Borghi più belli d’Italia.
Vale la pena perdersi nelle piccole vie che ancora mostrano fedelmente come si svolgeva la vita in montagna fino a qualche generazione fa. Passeggiando scopriamo diversi ristoranti che preparano piatti tradizionali, anche vegetariani, tutti di grande qualità: è impossibile sbagliare!
Situato a ridosso del tratturo L’Aquila - Foggia, il più lungo e importante d’Italia, Santo Stefano di Sessanio ha vissuto a lungo di pastorizia, ma dopo la fine della transumanza è stato quasi completamente abbandonato. Fino all’arrivo di Daniele Elow Kihlgren. L’imprenditore di origini svedesi, insieme ad altri investitori, ha restaurato parte del borgo creando un albergo diffuso, che ha favorito la nascita di attività artigianali e turistiche.
Nei negozietti disseminati lungo le stradine possiamo infatti acquistare prodotti artigianali o tipicità gastronomiche come miele, salumi, formaggi, lenticchie, farro e tisane, e magari concludere la gita con una degustazione di taglieri e vino in una enoteca.
Il borgo non ha perso il suo fascino, anche se il terremoto dell’Aquila del 2009 ha danneggiato diversi edifici e abbattuto la Torre Medicea del XIV secolo, simbolo del paese, il cui restauro non è ancora terminato.
Per la visita possiamo fermarci con il camper in un camping adiacente, oppure nel parcheggio gratuito su prato, situato subito fuori dall’abitato.