Hai mai pensato a come era fatta davvero una strada romana? Se vuoi riviverne una, puoi recarti a Dorno, piccolo paese della Lomellina. Qui infatti passava una delle più importanti vie dell’Impero romano, che probabilmente non conosci: la via delle Gallie.
I Romani iniziarono la conquista della Gallia mediterranea già nel II secolo a.C., ma fu ovviamente Giulio Cesare a conquistare il resto, nella sua celebre guerra narrata nel “De bello gallico”. Gallia est omnis divisa in partes tres è il celebre incipit del libro: la Gallia è divisa da tutti in tre parti, ovvero l’Aquitania, la Belgica e la Gallia comata. La guerra infuriò dal 58 al 52 a.C., quando Vergingetorix fu sconfitto da Cesare nella celebre battaglia di Alesia.
Nel 43 a.C., l’anno dopo l’assassinio di Cesare, i Romani fondarono la città di Lugdunum, la moderna Lione, nella valle del Rodano. Questa divenne sotto Augusto, nel 27 a.C., la capitale della Gallia romana: qui si svolgevano annualmente delle riunioni dei capi delle tribù galliche, in un grande santuario federale. Una sorta di Senato della Gallia romana.
Vista l’importanza di Lugdunum, era dunque fondamentale collegarla rapidamente con l’Italia e con il resto della Gallia: a partire dal 27 a.C., i Romani costruirono una rete di strade che da Lugdunum partivano in tutte le direzioni verso il resto della Gallia, e verso l’Italia.
A quell’epoca, la principale via di comunicazione tra Italia e Gallia era la via delle Alpi, che passava per la val di Susa. Questa via si collegava alla via Emilia, e quindi a Roma e al resto dell’Italia, attraverso un paio di itinerari, il principale dei quali è quello che passa per Dorno. Partiva da Piacenza, il punto di arrivo della via Emilia, passava per Ticinum – l’antica Pavia – e qui valicava il Ticino, per poi seguire grosso modo la sponda settentrionale del Po. Presso Cozzo, la via si divideva in due tronconi: uno portava a Torino e alla Val di Susa per passare le alpi al Monginevro, l’altro a Vercelli, Aosta e il valico del Piccolo San Bernardo.
Dorno era molto probabilmente una Mansio, ovvero l’autogrill-motel dei Romani. Una Mansio serviva per mangiare, dormire per una notte, riparare i carri, giocare d’azzardo e fare un bagno. I messaggeri imperiali vi potevano cambiare i cavalli. Da Dorno, puoi seguire lungo la campagna della Lomellina il tracciato dell’antica via, c’è un bel cartello che ti indica dove andare, prendendo una dritta via campestre in direzione di Lomello.
Autore e voce di Marco Cappelli, podcaster e scrittore di storia