Sospeso fra terra e cielo, nel silenzio mistico delle montagne, si erge il Santuario della Madonna della Corona di Spiazzi, aggrappato alla roccia del monte Baldo. Si racconta che nel 1522 la statua della Madonna apparve miracolosamente sull’orlo dell’abisso e gli abitanti di Spiazzi, incuranti del pericolo, riuscirono a portarla in paese, dove pensavano sarebbe stata non solo più sicura ma anche raggiungibile facilmente. Ma non era così. Alla Madonna evidentemente piaceva stare su quello spigolo di roccia e la notte vi ritornò per rimanerci, ma come si poteva andare a omaggiare la Santa Vergine in un luogo così ostile e pericoloso? Anche chi cercava di raggiungerla era costretto a fermarsi, poiché la roccia era spaccata e creava una sorta di crepaccio mortale. Così la gente iniziò a pregare la Madonna, che ascoltò e fece sì che da quel crepaccio venisse fuori un albero di tiglio che, quasi inchinandosi, permise il passaggio per arrivare alla statua. È chiaro che l’albero divenne ben presto meta di pellegrinaggi ed è ancor più chiaro che ognuno volesse portarsene a casa un pezzetto. Fatto sta che dell’albero non rimase più nulla, se non un frammento tuttora conservato nel Santuario. Si costruì poi un ponte in pietra, chiamato ‘ponte del tiglio’, in ricordo dell’albero miracoloso e fu scavata nella roccia una scala con sette capitelli, come i sette dolori di Maria.
© Editoriale Programma - Alessandra Artale