Ondazzura partecipa con un secondo episodio alla Settimana della Lingua Italiana sul tema del “libro come veicolo culturale”. In questo episodio ascoltiamo la conversazione tra Federico Magrin, giornalista, filosofo e curatore della serie, e Viola di Grado una delle autrici italiane più entusiasmanti e acclamate dalla critica. Enfant prodige della narrativa, è ora una delle autrici italiane più tradotte al mondo.
Viola Di Grado col suo primo romanzo Settanta acrilico trenta lana è stata la più giovane vincitrice del Premio Campiello Opera Prima e la più giovane finalista del Premio Strega. Era il 2011 e aveva 23 anni. Oggi, la scrittrice, saggista e traduttrice siciliana vive a Londra. In questa conversazione, Federico e Viola discutono del limite che separa il memoir, l’autobiografia, il racconto intimo e la scrittura diaristica dal romanzo. Un confine confuso, indistinto, contorto. Il suo ultimo libro pubblicato da La Nave di Teseo è Marabbecca. La cui protagonista è una donna, figlia, fidanzata e amante che crea buio dal buio – come la figura del folclore siciliano marabbecca. Federico e Viola esplorano la metafisica della tristezza che attraversa le opere della scrittrice italiana emigrata nel Regno Unito, discutendo di temi come la morte, l’incrinarsi della figura materna classica e l’autorialità.
Ringraziamo gli sponsor di questo episodio: il MAECI, Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale https://www.esteri.it/it/ e la Società Dante Alighieri di Auckland www.dante.org.nz