Una strada sterrata serpeggiava dinanzi ai miei occhi, inerpicandosi lungo un declivio punteggiato di cespugli di mirtilli rossi. Sulla sommità della collina crescevano radi alberi di nocciole.
Nonostante le ginocchia mi dolessero per il troppo cammino, superata un po' di titubanza, decisi infine di percorrere la via. Per l'intero tragitto prestai attenzione alle numerose pozzanghere che macchiavano il terreno, tutte ricoperte di una pericolosa patina di brina. Fortunatamente, il tenue chiarore degli astri si rifletteva sulla loro superficie melmosa, facendole spiccare come scaglie di pesce su un manto di fuliggine. Una sola scivolata, pensai, e avrei detto addio alle mie povere gambe.
Giunto in cima, trovai riparo da una pioggia leggera sotto le fronde di un nocciolo. Al pensiero di quanti chilometri mancassero ancora per raggiungere il villaggio di Brae, sferrai un pugno contro il terreno. Aderii poi la schiena al tronco dell'albero e stiracchiai le braccia quando, d'improvviso, udii un rumore.
Di buon trotto, una sagoma a quattro zampe stava venendo verso di me…
