•Ho pensato di proporre la puntata dello stress oggi, perché siamo stressati, Due anni di pandemia, adesso la guerra. Abbiamo vissuto situazioni difficili, quasi impossibili, sotto tanti punti di vista. Ci portiamo dietro i nostri fardelli: casa, scuola, lavoro. E rischiano di inficiare le nostre relazioni il nostro futuro, già sufficientemente minacciato dall´esterno. Affrontiamolo a piccoli passi, oggi ne facciamo un paio. •Lo stress si sviluppa in una catena di reazioni:·La prima è chiamata d’allarme, il corpo si mobilita, il sistema nervoso viene attivato e compaiono sintomi specifici e aspecifici, come la dilatazione delle pupille, l’aumento del battito cardiaco, della sudorazione e della pressione sanguigna. L’organismo è “minacciato” e tutti i suoi sistemi sono pronti ad un’eventuale fuga/attacco o il fingersi morti. . ·La seconda reazione è detta di resistenza, il pericolo permane e l’organismo cerca di adattarsi alla situazione e di ristabilire un equilibrio. ·Quando l’adattamento non è sufficiente e la minaccia si prolunga nel tempo l’organismo si esaurisce. In condizioni di stress, il nostro cervello secerne il cortisolo: Essendo un ormone steroideo mobilita, inoltre, le riserve energetiche aumentando la quantità di glicemia nel sangue: se da una parte la pressione sanguigna, il battito cardiaco e l’attivazione del sistema muscolare e di quello scheletrico aumentano, dall’altra parte altre funzioni come la digestione e le difese immunitarie diminuiscono e si hanno effetti collaterali quali colite, perdita del tono muscolare, osteoporosi etc.•Nel 1936, presso i laboratori della McGill University a Montreal, Canada, il dott. Hans Seyle studiando e osservando quelle che potevano essere le risposte fisiologiche degli organismi alla somministrazione di sostanze nocive, notò che gli animali sottoposti a stimolazioni esterne, soprattutto negative, si ammalavano più frequentemente di quelli non sottoposti a tali stimoli. Durante i suoi studi il ricercatore identificò con il termine stress “la risposta non specifica dell’organismo ad ogni richiesta effettuata ad esso”. In particolare indicò con il termine “stressor” gli stimoli chimici e biologici che aveva registrato come nocivi per le cavie, e definì la reazione agli stressor “Sindrome generale di adattamento”, lo stress, appunto. •Quel qualcosa che accade, allora, stimola cuore mente e corpo ad una reazione. Il medico austriaco chiamò questa reazione “adattamento”, ovvero come l’organismo si adatta e riorganizza se stesso, le proprie abitudini, il pensiero, il sentire rispetto ad uno stimolo, un evento che trova davanti a sé. Addirittura come l’organismo arrivi a modificazioni anche fisiche, lo abbiamo visto prima, di fronte ad un evento non previsto: dal sudore al deficit immunitario. Lo stress negativo, ovvero di – stress, si verifica quando gli stressor provocano un progressivo deterioramento delle difese psicofisiche. Il problema grosso è che anche con il cessato allarme, le condizioni di stress, e quindi di attivazione dell’organismo, permangano oppure che l’organismo reagisca a stimoli di lieve entità in maniera sproporzionata”. Insonnia, stanchezza, emicranie, gastriti, ulcere, dermatiti, problemi cardiaci etc.. Comportamenti: indecisione, insicurezza, impazienza, rabbia, frustrazione.. •Quante cose ci stressano sul lavoro? Le scadenze, i contenuti del lavoro, ció che dobbiamo fare, le cosiddette tasks, le telefonate dei clienti, dei fornitori, le richieste dei capi, quelle dei colleghi…nella valutazione dello stress lavoro correlato si tengono conto due aspetti:•- Contenuto del lavoro (carico di lavoro, orario, pianificazione dei compiti, ecc.) •- Contesto del lavoro (ruolo, autonomia decisionale, rapporti interpersonali, ecc.) presenti in ogni tipologia di azienda e organizzazione•Possiamo dire che questi due aspetti hanno in comune la relazione con l´altro: il carico di lavoro è oggetto di ridiscussione o il capo/supervis(continued)