The great resignation. Uno studio americano rivela che il 40% dei lavoratori a livello mondiale è intenzionato a cambiare lavoro nei prossimi mesi, e nel nostro Paese fra aprile e giugno 2021 quasi mezzo milione di persone ha dato le dimissioni, secondo le rilevazioni del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Secondo gli ultimi dati del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti, ad agosto è stato raggiunto il valore record di 4,3 milioni di americani che hanno lasciato volontariamente il lavoro. Sono cambiate le prioritá, sono usciti dalla loro zona di comfort.Che cos´è questa comfort zone o zona di comfort? Avete presente quel comodo divano di casa? Ormai ha preso la vostra forma, lo conoscete bene. Peccato per quella molla saltata che vi si conficca nella gamba, oppure quella macchia di cioccolato che non riuscite proprio a togliere. Ma è il vostro divano, l´avete comprato con i vostri risparmi, i soldi di nonna etc. e non volete proprio cambiarlo. Stare nella comfort zone è: Svegliarsi la mattina e sapere, quasi con esattezza, cosa succederá nel resto della nostra giornata. Abbiamo, dunque, costruito una quotidianitá a prova di «bomba». sono le nostre abitudini, è in tutto ció che facciamo, nelle nostre relazioni. E´la sensazione di sicurezza. Negli Anni 50 Maslow crea una piramide, alla base ci sono i bisogni fisiologici, poi il bisogno di sicurezza. “La condizione mentale in cui la persona agisce in uno stato di assenza di ansietà, con un livello di prestazioni costante e senza percepire un senso di rischio” (Wikipedia: Alasdair A. K. White :“Teoria della comfort zone”Assenza di ansia: il mondo è in continuo cambiamento, noi ci aggrappiamo alle nostre certezze proprio per cercare di controllare quello che possiamo nella nostra realta ma che succede quando arriva un nuovo problema e non sappiamo come affrontarlo?Prestazioni costanti: in qualche modo abbiamo inserito il pilota automatico e ci accontentiamo di fare le cose come le abbiamo sempre fatte, ignari di nuove tecnologie o nuove soluzioni a nuovi problemi. Le nostre prestazioni finiranno per calarePercezione della sicurezza: Provate a pensare ad una strada nuova: la prima volta, magari di sera, è spaventosa, alla decima nemmeno notiamo piú certe ombre o oggetti, perché lo conosciamo e la percepiamo come sicura. Ma la strada non è cambiata, siamo noi che abbiamo cambiato il nostro modo di percepirla. Allora quali sono gli ostacoli che ci impediscono di uscire da questa zona comoda? Le nostre paure: la paura di fallire, la paura di perdere ció che abbiamo, anche ció che ci fa male ma che conosciamo (e se andasse peggio?!) la paura del giudizio dell´altro e degli altri? Paure irrazionali o molto ponderate: eh ma chi paga la bolletta? Eh, ma come faccio con i figli? Eh, ma come fa l´azienda senza di me?Quali strategie adottare per uscire dalla comfort zone?Uscire dalla comfort zone significa imparare cose nuove.La strategia dei piccoli passi. Non è necessario vendere casa e andare all´estero. Provate a dividere il raggiungimento dei vostri obiettivi in piccoli pezzi.Provate a pensare cosa non vi permette di fare lo stare nella comfort zone. In cosa vi limita.L´avete giá fatto prima. Quando avete trovato lavoro la prima volta, quando lo avete cambiato, quando avete invitato qualcuno ad uscire o avete detto si ad un invito, quando vi innamorate, qualsiasi cambiamento grande o piccolo nella vostra vita è stato un´uscita dalla vostra zona di comfort. Stiamo attraversando una pandemia che ci ha dato un calcio e ci ha buttati fuori da quella zona. Cosa c´é fuori dalla bolla? Fuori c´è il nostro potenziale, e ci sono altre soluzioni alle situazioni scomode che stiamo vivendo•https://www.theguardian.com/commentisfree/2021/nov/04/the-great-resignation-is-here-seven-things-bosses-should-do-to-make-brilliant-staff-stay•https://www.digital4.biz/hr/talent-management/great-resignation-cosa-e-dimissione-persone-italia-cosa-devono-fare-aziende/