•Il self management viene inserito dal WEF in classifica con ben due punti.•Apprendimento Attivo e Strategie di Apprendimento•Resilienza, Gestione dello Stress e Flessibilità•So giá che ad alcuni di voi avranno storto il naso, qualcuno avrá detto «Oh mio Dio la resilienza noooooo». Parola strausata per tutto e dappertutto. Ma non è colpa mia è il WEF che l´ha inserita! •E´, in realtá un concetto molto ampio e profondo che racchiude altre caratteristiche. Oggi accenneró alla resilienza ma ci sará una puntata a lei dedicata per approfondire come imparare ad affrontare le difficoltá con maggiore serenitá. •Oggi vediamo in generale la soft skills di self management. Allora di che stiamo parlando?•L'autogestione è la capacità di gestire il flusso di lavoro e la produttività sul posto di lavoro senza fare affidamento su un supervisore, prevede, quindi, una buona dose di autonomia. Lo sviluppo e la pratica delle capacità di autogestione può aiutarci a migliorare le prestazioni sul posto di lavoro e avere un impatto positivo sullo sviluppo della propria carriera. •L´apprendimento attivo è costituito da ogni esperienza nuova che facciamo e che fa crescere le nostre conoscenze e competenze e dalla formazione vera e propria. Ovvero i corsi di formazione: moltissime aziende organizzano per il personale della formazione specifica e della formazione piú trasversale dedicata, proprio alle soft skills. E´possibile richiedere una formazione in azienda oppure lo studio presso un´istituto scolastico o universitá che, peraltro è tutelato dalla legge. La materia è disciplinata dall’articolo 10 della legge 300/1970, meglio conosciuta come Statuto dei lavoratori, che prevede alcune facilitazioni per chi lavora e studia ed ha necessità di frequentare le lezioni, partecipare a seminari e prepararsi agli esami.Per ciò che riguarda la quantità di ore di permesso fruibili durante l’anno per motivi di studio, lo Statuto rimanda a ciascun contratto nazionale del lavoro. La prassi, ormai consolidata, prevede un massimo di 150 ore di permesso per motivi di studio, fruibili nell’arco di tre anni. Per godere dei permessi retribuiti, il lavoratore può presentare domanda all’azienda, alla quale è tenuto a consegnare le certificazioni comprovanti le ore di lezione realmente impiegate.Ci sono due livelli: il primo è quello delle competenze tecniche: approfondire o migliorare ció che giá sappiamo e che è il nostro campo. Possibilmente con un corso che ci dia una certificazione, meglio ancora se riconosciuta a livello nazionale(ovvero Miur) /internazionale. Nella descrizione del podcast vi lascio alcuni link del Miur. Sempre in descrizione troverete il link all´atlante delle professioni. Costruito da Inapp (istituto Nazionale per l´analisi delle politiche pubbliche) che segue le linee guida europee, associa ogni professione (o quasi) a dei requisiti tecnici. Questo puó aiutarvi a districarvi nel mondo dei diplomi e delle specializzazioni. Il secondo livello è quello delle competenze trasversali che stiamo trattando: anche in questo caso esistono tantissimi siti che offrono formazione e materiale di studio. Trovate materiale anche https://www.slideshare.net E, poi, c´è la vostra vita con le vostre esperienze. Tutte. Sia lavorative che non. Perché anche la genitorialitá porta allo sviluppo di competenze come l´organizzazione e il multitasking, la gestione dello stress, il time mamagement etc. Su questo vi consiglio il libro MAAM di Riccarda Zezza che parla di maternitá in particolare, come di un master. Ma su questo mi riservo di fare un podcast a parte. •Il secondo punto del self management riguarda la Resilienza, la Gestione dello Stress e la Flessibilità•In psicologia la resilienza si delinea come capacità di fronteggiare situazioni di crisi, resistere, costruire e riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita nonostante le situazioni difficili vissute•Non è essere positivi e felici sempre e(continued)