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I francesi scrivono “Toudoum”. Gli italiani scrivono “Tudum”. Per tutti, però, significa una cosa sola: l’inizio di una nuova storia o di un nuovo capitolo di una storia già iniziata. Già, perché questo è il suono con cui si apre ogni episodio di una serie Netflix, un suono nato per caso e diventato ormai così familiare.

A volte, capita però che la familiarità torni, non necessariamente per tutti, anche in alcuni dei suoni che attraversano l’episodio e ne accompagnano lo sviluppo, in alcuni momenti cioè della colonna sonora. Non tutte le melodie che la compongono, infatti, sono composte appositamente per la serie. Quella canzone di Édith Piaf, per esempio…

In questa puntata, la redazione francofona di Babel Songs si interroga sulle canzoni francesi usate nelle serie Netflix prodotte in paesi non francofoni. Come vengono usate? Si tratta di scelte casuali o motivate? In altre parole, i brani risuonano con l’episodio? In maniera coerente o per contrasto? Inoltre, che immagine emerge della canzone francese dalle serie prodotte in paesi diversi dalla Francia? Per scoprirlo, non vi resta che sintonizzarvi con noi e accettare di varcare il nostro “Toudoum”.

Brani:
Plastic Bertrand – "Ça plane pour moi"(1977);
Fauve – "Haut les cœurs" (2013);
Édith Piaf – "Non, je ne regette rien" (1960);
Ashley Park, Kevin Dias – "Shallow" (2022);
Sacha Distel – "Allez donc vous faire bronzer" (1968);
Gillian Hills – "Tut tut tut tut" (1963);
Laura Cahen – "Poussière" (2021);
Birds on a Wire – "La Marelle / Amarelinha" (2020).

Credits:
Ai microfoni, Lorella Latorraca e Silvia Masi, con la partecipazione di Valerio Soldà. Regia a cura di Elisa Argiolas. Redazione: Lorella Latorraca, Silvia Masi, Valerio Soldà, Livia Ricci, Silvia Umana e Martina Volpi, coadiuvati dalla Prof.ssa Laura Santone.