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Il periodo segnato dall’incertezza sta spingendo molte aziende a rivedere le proprie strutture, a profitto di modelli più agili, flessibili, antifragili. In una parola: adattivi. In questa puntata di Augmenta.Podcast, scopriremo l’esempio delle AIL.

Dazi introdotti e poi ritirati. Borse che crollano. Contesti turbolenti e convulsi. E ci limitiamo alla cronaca delle ultime settimane. Chi avrebbe potuto prevedere che gli anni ’20 del secondo millennio si sarebbero rivelati tanto frizzantini, per usare un amaro e ironico eufemismo.

I battiti d’ali della famosa farfalla sembrano diventati sempre più frequenti, quasi nevrotici, indirizzando il corso degli eventi lungo un percorso accidentato, fatto di tornanti, repentini cambi di direzione, buche e dossi.

In un simile quadro più di un’azienda si interroga non solo su come uscire indenne dal mare in tempesta, ma anche e soprattutto come tentare di evolvere in risposta al cambiamento.

Si questionano il funzionamento e i metodi delle organizzazioni per così dire tradizionali, che nel loro essere rigide, in passato, traevano forza, come i frangiflutti che proteggono i porti dalle mareggiate. Un modello che oggi sente il peso del tempo e che sta venendo superato da sistemi più flessibili, agili e rispondenti agli imprevisti e perché no capaci anche di anticiparli. Le organizzazioni si fanno adattive sfruttando le tecnologie sul mercato, fra tutte l’intelligenza artificiale.

Ne parliamo con:

Michela Manini: digital transformation enabler e docente SUPSI

Michael Nyffeler: project manager nel team innovazione delle Aziende industriali di Lugano (AIL)