Se doveste pensare al leader di un’azienda quale sarebbe la prima immagine che vi viene in mente?
Per molti sarà quella di un uomo, possibilmente di bell’aspetto, sopra i 50, non un capello fuori posto. Solido nelle sue posizioni. Figura autorevole e anche un po’ autoritaria.
Le big tech hanno scompaginato questa immagine da seconda metà del Novecento, con ragazzi diventati amministratori delegati di aziende miliardarie, vestiti in abiti casual, con atteggiamenti e uscite talvolta eccentriche.
Grattando questa immagine e tolte le geniali intuizioni, si è scoperto che non sempre era facile averci a che fare.
È possibile uscire da un modello in cui il leader incarna necessariamente una figura autoritaria che deve dar conto delle proprie azioni, unicamente ai suoi azionisti? La domanda è retorica. Negli anni si è fatto strada un modello in cui la leadership è orientata alla creazione di valore per tutti i portatori d’interesse che ruotano attorno ad un’azienda.
Ne parliamo con Ivan Ureta, già responsabile dell'area economica della Formazione continua SUPSI e con Patrizia Cattaneo Moresi, board member di Arvi, Chief Operating Officer di Moresi.Com e direttrice di Artrust.
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