"Dagaz si incise in una minuscola scalfittura sul dorso del pennello, e la ragazza lo sentì vibrare tra le sue dita.
Dopodiché la runa venne nuovamente risucchiata dalla sua pelle ed ogni traccia di luce scomparve. Il pennello pulsava di forza nuova.
Ed un domani, quando Isabella sarebbe stata in grado di usarlo, quel pennello avrebbe intessuto l’energia di quei disegni tanto importanti per il ruolo della bambina; Avrebbe tinteggiato qualsiasi tipologia di superficie e materiale e non si sarebbe mai consumato, fino a che Rudy avrebbe passeggiato tra i mortali.
Ora la piccola aveva il suo Strumento.
Rudy fu certo che lo avrebbe usato con cura.
La serata scivolò come in sogno.
Anisa sembrava tesa davanti a tutti quegli sguardi scrutatori delle persone che li accerchiavano.
Gli occhi di Andres in particolare le trafiggevano l’anima come un paio di lame roventi.
Abbracciò il suo violoncello nero, dove la luna piena si specchiava vanitosamente sfoggiando il suo profilo perlaceo, ed evocò il Mech’emeri abbassando la luminosità per non renderne troppo visibile il simbolo che le si accendeva sulla fronte. La frangia aurea di Anisa lo celò a sufficienza perché nessuno lo vedesse, anche se notò Andres reprimere un brivido in gran segreto.
Forse poteva sentirlo.
Quando la voce di Dennis - che suonava con maestria le corde - incominciò a scivolare sulle note, Isabella si calmò e rimase incantata.
Nel momento in cui la voce di Anisa si unì a quella di Dennis, tutti i presenti provarono un tremito: sembrava che le voci si fondessero in una soltanto.
Rudy sentì che la realtà crepitava attorno a loro, similmente a quando Nazar aveva bloccato il disastro nella sua stanza quella mattina."
Effetti sonori:
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