Articolo del mese novembre-dicembre 2021
Dante e il sentiero iniziatico,
di Alfredo Stirati,
legge Gabriele Sabetta
La Rivista pubblica l'articolo di Alfredo Stirati, studioso di Dante e della Teosofia, che propone una visione per così dire "eretica" de La Divina Commedia e dell'esperienza del suo autore, una visione che si ricollega a quella di alcuni teosofi, antroposofi, simbolisti e neopitagorici. Si tratta quindi di considerare La Divina Commedia non come frutto di una fantasia letteraria ma come trascrizione simbolica e artistica di un'esperienza interiore realmente vissuta dal Poeta nell'ambito dei suoi contatti con i Fedeli d'Amore, consorteria di derivazione templare. Stirati, richiamandosi direttamente a quanto scritto da Dante nel Canto IX dell'Inferno, sottolinea come il testo non vada interpretato alla lettera, ma ricorrendo invece alla facoltà intuitiva. Osserva l'autore dell'articolo: "...Dante può a buon diritto essere considerato come il Poeta-Vate dell'epoca attuale, capace di fornire indicazioni vitali e feconde a un'umanità sì tecnologicamente progredita, ma ancora vittima di pregiudizi e superstizioni, mantenuta com'è in uno stato di minorità intellettuale e, quindi, di effettiva inciviltà e barbarie da coloro che ne rallentano il processo evolutivo".