"“Ciao.”
Il mio cuore schizza verso le stelle. Torna dalle mie parti soltanto perché la storia del prosecco deve essergli sembrata interessante, credo.
Mi volto verso Nicolas, guardando istintivamente le sue labbra sorridenti, provando un’attrazione così forte da costringermi a concentrarmi su qualcos’altro. Inspiro il suo buon profumo indefinito, e questo non migliora le cose. Quindi sposto l’attenzione sulle custodie per chitarra che porta con sé, una ancorata alle spalle, l’altra stretta tra le mani. Resta in piedi davanti a me, schermandomi dal sole, il sorriso fermo in volto e una mano in tasca.
Gli occhi verdi.
Mi alzo in piedi, stagliandomi di fronte alla custodia della chitarra maculata dalle chiazze ombrose dei rami sferzati dal sole, sentendomi azzannata da un’improvvisa curiosità. Guardo quella custodia nera, dall’aria vecchia e vissuta. Apro la cerniera, accogliendo l’immagine della chitarra classica nascosta al suo interno.
“È abbastanza stravagante, lo so” esterna lui quasi in tono giustificatorio, alle mie spalle. Io mi sono già innamorata, invece. La sfodero, notando che è leggermente più piccola rispetto a Saoirse, nonostante la forma a otto sia la stessa. È leggera in confronto alla mia vecchia compagna, e nonostante in generale lasci intendere che sia stata usata diverse volte, è quasi nuova. Si capisce anche dal canto stonato delle corde, allentate dall’inutilizzo, quando ci passo sopra le dita lasciandomi invadere dalla nostalgia e insieme dal sollievo… una sensazione simile al bere un bicchiere d’acqua ghiacciata dopo aver avuto sete a lungo. Osservo incuriosita gli adesivi di ogni sorta incollati sul suo ventre, morendo dalla voglia di sentirla cantare. Annuso l’odore del legno, inclinando la testa e notando diversi sottilissimi graffi sul suo dorso in controluce.
È blu.
Mi domando quante probabilità ci fossero, che fosse proprio di questo colore. Mi fa sorridere, nonostante tutto."