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“Apre il tappo dello Zippo, mentre la mia rabbia si fa quasi palpabile, e il resto succede in un attimo.

La fiammella dell’accendino sembra sollevarsi verso la sua faccia, e la sua frangia prende fuoco.

Occazzo.

Lia strilla, lasciando cadere l’accendino, mentre i suoi capelli bruciano copiosamente. Tutti si voltano a guardarla, mentre Mara cerca di soffocare la fiamma con un quaderno. Inspiegabilmente la fiamma non si spegne, così strappo di mano il quaderno a Mara, cominciando a picchiarlo con decisione sulla testa di Lia. “Ecco, devi metterci un po’ più di impeto!” Esclamo, sbattendolo sulla testa bionda in fiamme.

“Mi fai male, stronza!” Urla Lia, con le lacrime agli occhi e in preda al panico.

“Lo so, ma è necessario, tesoro! Vuoi morire bruciata?!” Insisto, continuando a picchiarla.

Muahahahah.

“Ma che succede?! Come hai fatto?!” Federica, attirata dal casino, si gira verso di noi, e gli occhi le cadono sulle sigarette spezzate. “Brutta rincoglionita, che hai fatto alle mie sigarette?!”

“Aiutooooo!” Implora Lia, correndo in cerchio in mezzo all’aula, sfuggendo alle mie quadernate.

All’improvviso Christoph le si avvicina fulmineamente e le rovescia una bottiglietta d’acqua in testa, mozzandole il fiato.

La fiammella si spegne.

Cala il silenzio in aula, e per qualche istante aleggia soltanto la puzza di bruciato e il gemito lamentoso di Lia, che se ne sta a occhi chiusi e braccia spalancate con l’acqua a gocciolarle sulla faccia e sugli abiti. Qualcuno ridacchia. Alcuni si schiariscono la voce.

“Tutto a posto?” Domanda qualcun altro dai banchi in fondo.

Io contemplo la fronte ustionata di Lia, i suoi capelli bruciacchiati, e mi fa quasi compassione in questo momento.

Continuo a domandarmi, più che altro, perché la fiamma dello Zippo sia aumentata a quel modo. Sarà perché Lia ha passato troppo tempo a scuotere l’accendino?”