"Enzo", film postumo di Laurent Cantet, diretto da Robin Campillo, apre la Quinzaine des Cinéastes di Cannes 78.
Con il giovane Eloy Pohu nel ruolo del protagonista 16enne Enzo, il film è stato scritto e concepito dal regista francese Laurent Cantet che, però, ammalatosi prima di iniziare le riprese, ha affidato il progetto a Robin Campillo che lo ha portato a compimento.
Enzo narra dell’adolescente del titolo, figlio di una famiglia altoborghese che si rifiuta di conformarsi ad un destino, anche accademico, già scritto e definito per lui e decide di apprendere un lavoro più umile e manuale, quello del muratore.
Nel cantiere dove ha iniziato l’apprendistato, conosce un giovane operaio ucraino, Vlad (Maksym Slivinskyi) e di lui si invaghisce. Inizia così un percorso di formazione e trasformazione per Enzo, tipico dell’adolescenza e molto in lucida sintonia con le contraddizioni del nostro tempo.
Pierfrancesco Favino era stato chiamato a far parte del cast già da Laurent Cantet e interpreta il padre di Enzo, un uomo che deve confrontarsi con delle aspettative disattese tipiche di un’educazione borghese, e deve, inevitabilmente mettere in discussione il suo ruolo di genitore.
L’attore italiano parla di un’esperienza ricca quella nata dalla collaborazione con due intelligenti e lucidi cineasti come Laurent Cantet e Robert Campillo, un lavoro che umanamente lo ha portato a farsi anche molte domande come padre.
Enzo uscirà in Italia distribuito da Lucky Red.