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Memos oggi ha ospitato il racconto di Paolo Setti Carraro, medico chirurgo che ha operato in zone di guerra (dall’Afghanistan all’Iraq) e in mezzo al contagio di Ebola (Sierra Leone). Setti Carraro ha lavorato con Medici Senza Frontiere e con Emergency, la sua testimonianza incrocia le esperienze vissute all’estero – l’ultima delle quali è stata a Gaza - con la situazione italiana sotto la minaccia di Covid-19. Setti Carraro respinge la metafora bellica usata per descrivere i casi più drammatici che si sono verificati in alcuni ospedali italiani. “La definizione di questa epidemia come guerra è fuorviante – sostiene il medico milanese – e serve a generare ulteriore timore. In questo contesto si crea una situazione psicologica di rinuncia e di delega. Se si accetta l’idea di creare una psicologia di guerra – conclude Paolo Setti Carraro - è molto facile che le persone terrorizzate accettino una logica di delega di poteri: non ai competenti, ma a figure in grado di concentrare le scelte su di sé”. Chiude la puntata di oggi il messaggio della sociologa Giovanna Procacci.