Brano: Black Swan - Thom Yorke
In questa recensione parliamo di una delle sperimentazioni al Rotoscopio di Linklater. Una trasposizione filmica tra le più riuscite dell'opera di Philip K. Dick.
I protagonisti esplorano, da un punto di vista intimista, il significato più profondo della perdita della propria identità. Un viaggio lisergico sullo sfondo di un futuro in cui perdersi senza rendersene conto, un film distopico morbido, che supera l'estetica cyberpunk pur restandone impregnato nelle tematiche, il tutto sullo sfondo di un thriller profondamente californiano.
Il film è pienamente nella cifra del regista Linklater ed è, forse proprio in virtù della tecnica utilizzata, il rotoscopio, una delle prime prove d'attore di Keanu Reeves fuori dallo stretto limite del caratterista che tanto lo aveva caratterizzato fino alla fine degli anni 90.
Le potenzialità del Rotoscopio, esplorate dall'animazione fin dai primi anni 50, raggiungono qui il proprio compimento espressivo e visivo.
Un film da guardare forse più con l'occhio della critica che con quello dell'intrattenimento, di certo, una grande prova tecnica.