
Venere amar nel suo risveglio
Sotto il ginepro si aprono linee di luce
solleticando le labbra del sole
rose di sorrisi allacciano le brame dell’inverno
-ma che colore hanno i tuoi pensieri?-
adesso le mie ciglia di Venere fanno da ventaglio
all’iride lucida che districa piccole lacrime
strascicate nell’espressione appagata
Il morbido ventre distende battiti tranquilli
di mondo e musica
energia e acqua purissima
le braccia giacciono al vento fresco della mattina
e piano si accasciano ancora sulle ginocchia dell’infinito
Uomo....uomo mio dormi e lascia che io
mi senta forte quercia gonfia d’ombra riparatrice
a proteggerti il sonno...madre e sposa
donna invincibile e nicchia per i tuoi segreti...
La seggiola di paglia abbraccia i miei fianchi nudi
nel riposo dopo la battaglia....
Ti ho reso parte di me e di questo universo
meraviglioso e pieno d’occhi per farti vedere
il senso delle cose
Ti ho donato la conca magica per il tuo seme
e per la vita di nostro figlio
Ti custodisco come mantide senza veleno
e la montagna che va oltre sarà tetto per i nostri giorni
sicurezza per le notti tiepide
vedrai.... già è passato il freddo
tornerà il risveglio e la terra colorerà la pioggia
ci sporcheremo il viso e non ci stancheremo
d’ imbrattarci ancora e ancora amore...
Silvia Denti