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Description

Teresa Lussone
Leggere, tradurre, amare Irène Némirovsky
https://www.festadelracconto.it/


Festa del Racconto, Carpi
Venerdì 3 ottobre 2025, ore 17:00
"Leggere, tradurre, amare Irène Némirovsky"
con Cinzia Bigliosi e Teresa Lussone
conduce Gaia Manzini. Letture di Betti Pedrazzi

«Quando abbiamo finito di leggere le due prime parti di Suite francese», scrive Pietro Citati, «resta in noi una strana sensazione di letizia. Non sappiamo se essa dipenda dalla gioia nascosta sotto le tragedie della vita; o dalla felicità fisica di raccontare senza fine». Pubblicato postumo in Francia nel 2004 e tradotto in italiano da Adelphi nel 2005, il romanzo incompiuto di Irène Némirovsky fu subito acclamato come un capolavoro e diede il via alla scoperta di una scrittrice straordinaria e amatissima. Accompagnate dalle letture di Betti Pedrazzi e guidate dalle curiosità di Gaia Manzini, Cinzia Bigliosi e Teresa Lussone, entrambe traduttrici e fini conoscitrici dell’opera della scrittrice francese di origine ucraina, raccontano la «loro» Némirovsky.



Irène Némirovsky
"Il carnevale di Nizza e altri racconti"
Traduzione a cura di Teresa Lussone
Adelphi
www.adelphi.it
Come fa una giovane donna di appena trent’anni, qual era all’epoca Irène Némi­rovsky, a scavare così profondamente nel­l’animo umano? si chiese Bernard Grasset, il suo primo editore, leggendo questi racconti. Come fa a capire, e a descrivere in modo così empatico e al tempo stesso spietato, non solo le lusinghe e le illusioni della giovinezza, ma anche la nostalgia de­gli amori perduti, il rimpianto delle vite non vissute, l’acredine delle esistenze sba­gliate, le ferite dell’ambizione frustrata, l’angoscia della solitudine, lo sgomento per i segni che lascia sul corpo il passare degli anni, la ferocia che si annida nel cuore de­gli uomini? Le prove giovanili di Némi­rovsky continuano a riempirci di stupo­re non meno di quelle della maturità: le quattro «scenette», per cominciare, di sa­pore quasi lubitschiano, dove due aspiran­ti attricette di incantevole amoralità met­tono in opera comici e insieme patetici tentativi di trovare un uomo molto ricco che le mantenga; i tre «film parlati» – in realtà vere e proprie narrazioni, condotte con la mano sapiente di uno sceneggiato­re navigato, in grado di dare indicazioni su inquadrature, stacchi, dissolvenze, mon­taggio; gli struggenti Una colazione in settembre e Le rive felici; il truculento affresco finlandese dei Fumi del vino... Fino al sor­prendente I giardini di Tauride, che appa­re qui in volume per la prima volta, e che, costellato di appunti in cui Némirovsky ri­flette sulla forma stessa del racconto, ci consente di gettare un’occhiata indiscreta nel suo laboratorio.


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