VIVI PERCHE' CARNE DELLA CARNE E SANGUE DEL SANGUE DI CRISTO CHE SI DONA A NOI NELL'EUCARESTIA PER CAMMINARE ATTRAVERSO IL DESERTO E RAGGIUNGERE IL CIELO
Se il suo Corpo che oggi celebriamo solennemente siamo noi, se lo lo è la sua Chiesa, allora significa che anche la nostra povera e debole carne, il nostro sangue immagine della nostra vita troppe volte perduta in passioni effimere, sono presi dalle mani di Gesù e trasformati, per mezzo dello Spirito Santo, nella sua carne e nel suo corpo. Infatti, “per la carità, che custodisce chi beve al calice del Signore, ci viene dato di essere veramente quello che misticamente celebriamo in modo sacramentale nel sacrificio” (San Fulgenzio di Ruspe).
Significa che ogni giorno siamo anche noi adagiati sull’antimension, il corporale usato dalla Chiesa ortodossa sul quale è ricamata la deposizione di Gesù, fatto di puro lino perché, come dicevano i Padri, il lino viene dalla terra come la tomba del Signore. Anche oggi saremo deposti nelle mani dei fratelli, anch’essi fatti di terra e precipitati nel sepolcro, perché nelle nostre attitudini, nelle parole e nei gesti, possano riconoscere il corpo del Signore deposto nella loro vita.
Anche per noi è preparato un tabernacolo dove dimorare con il Signore e vivere per Lui nella storia di ogni giorno. In essa vi è un’altare sul quale è pronto un ostensorio dove essere crocifissi con Cristo, perché, come accadde a Santo Stefano, chi ci guarda possa vedere in noi gli angeli che, offrendo il proprio corpo divenuto una sola carne con Cristo, annunciano l’amore di Dio.
Contempliamo e adoriamo il Corpus Domini allora, e vi troveremo la nostra vita: quella passata redenta, quella presente e quella futura come un dono d’amore per ogni uomo.