"Faunesco nei lombi, bubolò da un folto di barbagli lunari e gelo di palude finché tutti i gufi dell’irta selva vennero con un nero batter d’ali a meditare sul richiamo di quest’uomo. Non un suono, se non di una folaga ebbra che barcollava verso il nido lungo il fiume. C’erano stelle sospese in fondo all’acqua e una fila di doppi occhi stellati illuminava i rami dove posavano quei gufi. Un’arena di occhi gialli osservò l’uomo che mutava forma. Vide il piede farsi ungulato, e spuntare corna di capro. Vide un dio che si levava e galoppava verso il bosco in quella guisa."