Meglio dirlo subito, in questi giorni ho letto il non breve intervento di Frank Merenda “Melegatti può essere salvata mentre distrugge il suo brand?” e ne sono rimasto colpito, sto vivendo infatti simili sensazioni per esperienze diciamo personali, quindi ammetto che in parte “ci sono dentro” e potrei essere leggermente prevenuto verso i rinnovamenti troppo drastici e privi di collegamenti con il passato.
Fatte le premesse torniamo all’oggetto di questo intervento, ovvero alla presentazione del “nuovo” Asti. Nuovo il prodotto, visto che si aggiunge la versione Secco che ha fatto storcere il naso a più di qualcuno (in particolare per l’hashtag #AstiSeccoDocg). Ma nuovo sarà anche il positioning se così si dice, ovvero il posizionamento di immagine e di mercato. Da realizzare, eccoci al dunque, con “un progetto strategico per il riposizionamento di tutta la denominazione, in Italia e all’estero” avviato dal Consorzio per la Tutela dell’Asti e presentato a Roma, nella avveniristica Lanterna Fuksas, lo scorso martedì 21 novembre.