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Gerardo Ferrara incontra Eraldo Maffioletti Direttore Artistico del Festival Tierra
Siamo giunti quasi al primo lustro di “TIERRA! Nuove rotte per un mondo più umano”. Un appuntamento culturale che, riteniamo, in pochi anni ha saputo conquistare un proprio ruolo nel territorio bergamasco e costituisce senza dubbio un punto di riferimento significativo tra i festival e le rassegne non solo provinciali ma anche regionali.

Quattro anni sono tanti e sono pochi: se, tuttavia, ripercorriamo con i nomi e con i ricordi di incontri indelebili le edizioni passate, si ha l’impressione di un mosaico di grande significato culturale e di innegabile forza delle idee che ciascuno dei protagonisti della rassegna ci ha aiutato a comporre con contributi sempre originali e finalizzati a nutrire le curiosità di un pubblico eterogeneo ma sempre partecipe.

Un viaggio che prosegue anche nel 2018 con ospiti di primo piano e di fama nazionale e con temi attualissimi che ci possano aprire gli orizzonti del domani; ai confini del presente ci attendono le frontiere del futuro. Nodi da sciogliere, percorsi su cui insistere, parole che devono farsi cose, fatti, uomini e soprattutto donne, ancora purtroppo non sufficientemente protagoniste nel tempo che abitano.

Tierra, la rassegna, vuole insistere sull’idea della complessità del presente che non ha facili soluzioni; ai populismi dalle risposte pronte ma inutili vuole contrapporre i ragionamenti, la competenza, le quotidianità. Una rassegna, quindi, che riprende spunti di riflessione della scorsa edizione per andare oltre. Oltre il presente sicuramente, ma anche oltre la paura, le incertezze, le rinunce. Il coraggio della speranza.

Anche l’edizione 2018 ripropone le tre grandi tematiche delle edizioni precedenti: Gaia: l’uomo e il suo giardino, per raccontare il pianeta terra, nella sua meraviglia e nelle sue criticità. Trapassato presente: la memoria e il suo futuro, per conoscere storie di vite normali e vite straordinarie, per conservarle, farne tesoro e tramandarle; per conoscere la complessità del nostro presente. Infine, Bergamo racconta: immagini, musica e parole, dalla provincia bergamasca, voci di uomini e donne, racconti, luoghi che ci fanno intravedere “nuove rotte per un mondo più umano”.