Ho voluto dedicare la conclusione dell’Università d’Estate della Fondazione Lepanto, che si è tenuta a Subiaco dal 25 al 28 luglio 2024, alla teologia della storia cristiana, con queste parole:I secoli passano, le circostanze sono diverse, ma Dio non muta, la Chiesa cattolica è la medesima e la lotta continua ad essere quella tra le due città che si oppongono nella storia come due eserciti. La teologia della storia cristiana ci assicura che la Città di Dio è sempre vincitrice; l’apparizione della Madonna a Fatima ci assicura che il trionfo storico del Cuore Immacolato è vicino; l’analisi storica e logica del dinamismo rivoluzionario, ci assicura della irreversibilità del movimento contro-rivoluzionario. Tuttavia, a chi è immerso nella lotta sfugge il grande orizzonte del campo di battaglia, che sembra talvolta avvolto dalla nebbia o dalle ombre della notte. Esiste il rischio di perdere la strada, ma soprattutto di perdere di vista l’obiettivo ultimo delle nostre battaglie e del nostro cammino. Perché il cammino è lungo e non è lineare. Si avanza per sentieri tortuosi, con ampie curve, talvolta il terreno è ripido e impervio, talvolta pianeggiante, discende poi risale improvvisamente. Nell’insieme, il movimento certo è ascendente, ma non rettilineo. Si sale verso la cima, ma superando picchi, costeggiando abissi e dirupi, attraverso un percorso diseguale. E i nemici che ci assalgono sono di ogni genere. Così è la storia dell’umanità, così è la nostra vita. E quando cala la notte della confusione, il buio del caos, la paura ci assale.