Il nome datole alla nascita fu Ioragode, che significa “splendore del sole”. Il suo soprannome fu “Tekakwitha” ovvero “persona che procede con le mani in avanti”: il vaiolo, infatti, oltre a privarla a soli quattro anni dei genitori e del fratellino, compromise la sua vista e solcò il suo viso con brutte cicatrici. Ma questo nome, nella lingua della sua tribù natia, vuol dire anche “persona che con le sue mani mette tutte le cose in ordine”. Il nome ricevuto col Battesimo fu, invece, Kateri, Caterina.