Nel Motu Proprio Traditionis Custodes la condanna è scritta: la liturgia tradizionale deve sparire. Si può essere accomodanti, ma solo con e per un obiettivo: «provvedere da una parte al bene di quanti si sono radicati nella forma celebrativa precedente e hanno bisogno di tempo per ritornare» al Novus Ordo Missæ». Come? Innanzi tutto, abrogando tutte le norme, le istruzioni, le concessioni e le consuetudini precedenti; poi, ritenendo «i libri liturgici promulgati» da Paolo VI e da Giovanni Paolo II quale «unica espressione della lex orandi del Rito Romano» (art. 1 della Traditionis Custodes); infine, vietando la costituzione di nuovi gruppi Vetus Ordo.