Vivere nell'incertezza è come fare una lunga nuotata al largo. Richiede uno sforzo costante: per lasciarsi portare dalla corrente, rimanere a galla e guadagnare la riva a poco a poco fino a quando "si tocca".
Ugualmente l'artista nel processo creativo impara a reggere lo stato di incertezza che lo condurrà alla composizione della sua opera.
Per John Keats, poeta romantico inglese, questa è la capacità negativa: "quando un uomo è capace di trovarsi in incertezze, misteri, dubbi, senza essere impaziente di pervenire a fatti e a ragioni..." da una lettera ai fratelli del 22 dicembre 1817.
Ed è questa abilità che siamo chiamati ad allenare per superare la paura del cambiamento che ci attraversa in alcune fasi della nostra vita.
Del resto siamo organismi adattivi. Solo che il nostro cervello ha bisogno di controllare gli eventi per stare in equilibrio. L'incertezza genera disagio e quando la percezione di controllo si abbassa si alzano i valori di stress.
E tutto intorno a noi, se percepito come una "notifica" può diventare motivo di tensione.
In questo episodio di News per Freelance trovi alcune riflessioni attorno a questo tema ispirate dalla lettura dell'ultimo libro di Pietro Trabucchi, Nelle Tempeste del futuro.
Buon ascolto