La pigrizia esiste? Oppure è meglio riflettere su quali sono i fattori esterni che ci fanno procrastinare impegni ed eventi?
Per Davon Price, psicologo e docente alla Loyola University di Chicago la risposta è NO. La pigrizia è un giudizio, più che una condizione. Ha imparato che quando uno studente è pigro, salta le lezioni, evita gli esami, è perché fattori esterni stanno minando la sua fiducia in sè.
Allora occorre rintracciare quali sono, per noi, questi fattori esterni che ci limitano:
l'ansia di non essere all'altezza di un compito o di una situazione,
la confusione che ci assale quando non riusciamo a tagliare l'elefante a pezzettini.
Spesso la pigrizia è una scusa, ma certamente nasconde sensazioni più profonde. Comprenderle significa cominciare a cambiare. Per questo Andrea Giuliodori in Efficacemente.it offre spunti di riflessione parlando del modello 3 "s" per imparare a superare l'impasse.
E infine vale la pensa ascoltare e fare nostre alcune delle osservazioni che rileva Amy Cuddy, psicologa sociale di Harvard, nel suo TedX evidenziando le posizioni del corpo che possono darci forza.
Tutto questo nell'episodio 72 di News per Freelance.