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Un mese fa il suo salto a destra a inizio agosto più che scalpore aveva provocato un mezzo terremoto in città, innescando lo scioglimento del Consiglio di quartiere 1 a Firenze (del quale era da anni presidente) e diversi malumori in Regione per un cambio di schieramento che complicava la vita alla maggioranza di centrosinistra. Adesso, però, con l'estate ormai ufficialmente alle spalle ci ha ripensato. Il consigliere regionale Maurizio Sguanci dopo appena un mese e mezzo lascia Forza Italia, dove era stato accolto da un messaggio pubblico di benvenuto del leader del partito, Antonio Tajani, per riapprodare nuovamente in Italia viva e, quindi, a tutti gli effetti nella maggioranza di centrosinistra a palazzo del Pegaso.
Dice Sguanci di essersi convinto a ritornare nel partito di Matteo Renzi per “la convocazione della fase congressuale”. Il congresso, appunto. Il partito tenuto in mano dal senatore fiorentino e saudita ex presidente del Consiglio ha promesso di celebrare solennemente un congresso il prossimo 15 ottobre che, se ci pensate, è veramente tra pochissimo. Per ora il candidato unico è il padrone, nessuno osa contestare la linea tracciata dal senatore di Rignano.
Sarebbe però interessante capire su cosa convergano Sguanci e tutti gli altri visto che della mozione congressuale di Renzi non c’è traccia da nessuna parte. Sul sito del partito non c’è nessuna sezione e nemmeno su Il Riformista, ciclostilato dei renziani, del congresso c’è traccia. Probabilmente ancora una volta la “convergenza di ideali” si risolve nell’appartenenza al padrone, com’è costume da quelle parti. Poco male: ognuno faccia come preferisce. Almeno evitateci, per favore, le lezioni di democrazia. Saluti vivi.

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