Basta poco per smascherare l’ipocrisia, basta mantenere la lucidità anche nei momenti più critici come queste ore che spaccano l’Italia tra ghiaccio e fuoco, entrambi figli di un cambiamento climatico che - come dice bene Cecilia Strada - sarebbe meglio chiamare “disastro climatico”.
Gli effetti (preannunciati dalla stragrande dei climatologi) sono nelle grandinate, nelle trombe d’aria e nel fuoco di questi giorni ma sono ancora freschi nella memoria dei cittadini in Emilia Romagna che stanno facendo i conti con la ricostruzione dopo gli alluvioni.
Quando l’acqua sommerse l’Emilia Romagna i rappresentati di questo governo ci dissero (più o meno velatamente) che la colpa fosse tutta del Partito Democratico, più precisamente del presidente della Regione Stefano Bonaccini e della sua ex vicepresidente e ora segretaria del PD Elly Schlein. È una bieca strumentalizzazione politica, certo, ma indica un certo modo di leggere gli eventi.
Ora che i danni toccano Lombardia e Sicilia, regioni governate dalla stessa destra che sta al governo, la chiave di lettura è capovolta. Ora la colpa è del cambiamento climatico o comunque degli “eventi climatici eccezionali”. Così la maggioranza che ha sempre minimizzato (se non negato) il cambiamento climatico oggi lo sfodera per assolvere i suoi con un ragionamento inverso (e perverso). Confidano evidentemente che non se ne accorga nessuno. Confideranno anche che ci si dimentichi in fretta delle tempeste e del fuoco per tornare a difendere il diesel, vedrete. Basta poco per smascherare l’ipocrisia, basta mantenere la lucidità.
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