Come va il Paese? Nel primo semestre del 2023 in Italia le richieste di aiuto per gestire pensieri suicidi sono aumentate del 37%. 3.700 richieste da gennaio a giugno, per una media di oltre 20 al giorno. E questi sono solo i numeri dell’organizzazione di volontariato Telefono Amico Italia in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio del 10 settembre. Le segnalazioni sono arrivate prevalentemente da giovani tra i 19 e i 35 anni e da adulti tra i 46 e i 55 anni, ma negli ultimi anni è stato registrato un aumento di contatti anche da parte di under 19 via WhatsApp e mail. Nel complesso, considerando tutti e tre gli strumenti di ascolto, il 29% delle richieste d'aiuto relative al suicidio arrivano da under 26.
"Spesso l'individuo cade in ginocchio quando più fattori si mettono insieme, esacerbati dall'esposizione ad un evento avverso; ciò potrebbe rappresentare un terreno fertile per l'emergere di una crisi suicidaria; in questi casi l'individuo sperimenta ciò che chiamiamo dolore mentale, fatto di emozioni negative e di un dialogo interiore che pone sempre in risalto lo stato di sofferenza", spiega Maurizio Pompili, professore ordinario di psichiatria presso Sapienza Università di Roma e direttore della Unità operativa complessa di psichiatria presso l'azienda ospedaliero-universitaria Sant'Andrea di Roma.
Come va il Paese sotto la coltre della propaganda e della retorica? Va così. Ed è un problema politico, perché i diritto alla speranza è politica.
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