Dal 1986 l’NBA, la lega del basket USA, ha ideato un programma noto come Rookie transition Program, una sorta di corso obbligatorio per ogni giocatore matricola del campionato di basket americano finalizzato a mettere gli atleti in condizione di gestire la nuova esperienza sportiva dentro e fuori dal campo. Lo scopo è quello di educare a una gestione consapevole del denaro e della fama. Come scrive in un articolo per Valigia Blu Valerio Moggia “dovrebbe essere necessario iniziare a chiedersi se non sia il caso di insegnare ai giovani giocatori, oltre a palleggiare e a fare i movimenti giusti per evitare un fuorigioco, anche cosa significhi consenso e quali siano i confini oltre i quali si verificano molestie o stupri. Se la nostra cultura spinge i ragazzi che giocano a pallone a sentirsi legittimati a comportamenti sbagliati, allora il calcio deve assumersene la responsabilità e lavorare per invertire la rotta”. Se non ora, quando?
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