Oggi alle 18.30 tutti i partiti politici italiani in Campidoglio manifesteranno dopo la morte di Alexei Navalny, il più importante dissidente e oppositore al satrapo Putin ammazzato dal presidente russo beni prima di essere morto il 16 febbraio in un carcere di sicurezza.
L’idea partita da Carlo Calenda, leader di Azione, e dal suo confronto con la segretaria del Partito democratico Elly Schlein è appoggiata da tutti i partiti di governo e di opposizione che per la prima volta si compattano in questa legislatura.
Dopo ore di tentennamenti la Lega di Matteo Salvini ha deciso di aderire. Il vicesegretario di Salvini Andrea Crippa di primo acchito aveva sfoderato un goffo garantismo: “la morte di Navalny? Additare colpevoli mi sembra prematuro”, aveva detto ai giornalisti il vice di quello che suona ai citofoni e condanna bestialmente sui suoi account social. Nel marzo del 2017, quando Salvini era uno dei più sfegatati fan di Vladimir Putin, il leader della Lega in un’intervista aveva snobbato Navalny come “un blogger anti Putin”. In quella stessa intervista Salvini confessò di “sorridere” di fronte alle accuse contro il presidente russo.
Come osserva Riccardo Magi di +Europa Salvini come al solito vorrebbe fare “tutte le parti in commedia”, come quei vecchi attori stanchi che hanno rinunciato da tempo alla credibilità in favore della convenienza. Il leader della Lega in questi giorni non ha trovato il tempo di dedicare alla morte dell’oppositore russo nemmeno una riga. Mentre la comunità internazionale si indignava Salvini pubblicava un puccioso post sulla giornata mondiale dei gatti.
Ma c’è un’altra più pericolosa incoerente: Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio è solo un po’ più furba.
#LaSveglia per La Notizia
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.