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IL PIANO DI HAMAS: PRIMA GLI EBREI, POI CONQUISTEREMO ROMA di Umberto Camillo Iacoviello
Meno di un anno fa abbiamo parlato della strana coppia comunisti occidentali-musulmani, mettendo in risalto le contraddizioni dei due partner, uniti esclusivamente dall'odio nei confronti dell'Occidente e di Israele. Al netto della complicata storia dei rapporti tra Israele e gli arabi palestinesi, permane una totale ignoranza sulla natura di Hamas, il Movimento Islamico di Resistenza, diverso dalla laica Al-Fatah.
Nato come costola palestinese dei Fratelli Musulmani, Hamas ha obiettivi ambiziosi che non si fermano alla cancellazione dello Stato di Israele. Questo è uno dei punti cruciali della questione. Nessuno si chiede: cosa pensano gli islamisti che controllano Gaza di noi occidentali? Non è esattamente un dettaglio. Dalle parole dei suoi leader emerge chiaramente - perché lo dicono senza mezzi termini - che lo scopo non è solo la "liberazione della Palestina", ma la creazione di un califfato mondiale.
Yunis Al Astal è un predicatore e membro di Hamas, eletto nel Consiglio legislativo palestinese per l'area di Khan Yunis. Ha conseguito laurea magistrale e dottorato in Sharia presso l'Università di Giordania ad Amman. È stato docente all'Università Islamica di Gaza, dove ha ricoperto i ruoli di preside della Facoltà di Sharia e presidente del Comitato per le Fatwa. Collabora regolarmente con il giornale Al-Risala (organo di Hamas) ed è tesoriere del Comitato Zakat al-Rahma a Khan Yunis.
Ha fondato e dirige le scuole islamiche e partecipa a programmi su Al-Aqsa Tv (canale di Hamas). Ha preso parte a varie conferenze di giurisprudenza islamica, in particolare su diritto bancario islamico e sull'insegnamento delle scienze islamiche nelle università. Proprio su Al-Aqsa Tv, Yunis Al Astal ha dichiarato:
Allah ti ha scelto per Sé e per la Sua religione, affinché tu serva da motore per trascinare questa nazione alla fase della successione, della sicurezza e del consolidamento del potere, e persino alle conquiste attraverso la da'wa [predicare l'islam] e le conquiste militari delle capitali del mondo intero. Molto presto, a Dio piacendo, Roma sarà conquistata, proprio come lo fu Costantinopoli, come profetizzato dal nostro Profeta Muhammad. Oggi, Roma è la capitale dei cattolici, o la capitale crociata, che ha dichiarato la sua ostilità all'Islam, e ha piantato i fratelli delle scimmie e dei maiali in Palestina per impedire il risveglio dell'Islam - questa loro capitale sarà un avamposto per le conquiste islamiche, che si diffonderanno in tutta Europa, e poi si rivolgeranno alle due Americhe, e persino all'Europa orientale. Credo che i nostri figli o i nostri nipoti erediteranno il nostro Jihad e i nostri sacrifici, e a Dio piacendo, i comandanti della conquista verranno da loro. Oggi, instilliamo queste buone novelle nelle loro anime, e per mezzo delle moschee e dei libri del Corano, e della storia dei nostri Profeti, dei suoi compagni e dei grandi leader, li prepariamo per la missione di salvare l'umanità dal fuoco infernale sull'orlo del quale si trovano.
ANCHE CRISTIANI E COMUNISTI
Qui si parla di conquiste militari delle capitali del mondo, con gli occhi puntati sul loro obiettivo primario: Roma, la capitale del cristianesimo. La Città Eterna, che dopo essere stata conquistata dai musulmani diventerà, nei loro progetti, l'avamposto per la conquista dell'Occidente. E, per essere ancora più chiaro, Yunis Al Astal sottolinea che:
Tra pochi anni, tutti i sionisti e i coloni si renderanno conto che il loro arrivo in Palestina è stato finalizzato al grande massacro, tramite il quale Allah vuole sollevare l'umanità dal loro male. [...] Quando la Palestina sarà liberata e la sua gente vi farà ritorno, e l'intera regione, con la grazia di Allah, si sarà trasformata negli Stati Uniti dell'Islam, la terra di Palestina diventerà la capitale del Califfato Islamico, e tutti questi Paesi si trasformeranno in stati all'interno del Califfato. Quando ciò accadrà, ogni Palestinese potrà vivere ovunque, perché la terra dell'Islam è proprietà di tutti i musulmani. Finché ciò non avverrà, dobbiamo rifiutare tutti i piani di reinsediamento, la naturalizzazione o persino i risarcimenti prima del ritorno dei rifugiati.
Israele e gli ebrei sono solo i primi nemici sulla linea del fronte, ma una volta "massacrati" nasceranno gli Stati Uniti dell'Islam proprio in Palestina, con l'obiettivo di restaurare un califfato islamico universale sul modello della prima espansione del VII secolo, quella che arrivò anche in Italia, soprattutto al Sud. Dunque, i nemici di Hamas sono tutti i non musulmani, anche quelli che oggi ingenuamente sventolano la bandiera della Palestina.
Sempre sul canale ufficiale di Hamas, Al-Aqsa Tv, è stata trasmessa una preghiera che sarà probabilmente sfuggita ai compagni comunisti e ai cristiani occidentali dal cuore tenero, e che recita queste parole:
Allah, o nostro Signore, sconfiggi i Tuoi nemici, nemici della religione [Islam] in tutti i luoghi. Allah, colpisci gli Ebrei e i loro simpatizzanti, i Cristiani e i loro sostenitori, i Comunisti e i loro aderenti. Allah, contali e uccidili fino all'ultimo, e non lasciarne nemmeno uno.
Chiaro? Non solo gli ebrei, ma anche i cristiani e i comunisti devono essere sterminati, fino all'ultimo. Gli occidentali sono gli unici a fare il tifo per chi dichiara apertamente di volerci eliminare, perché, beninteso, poco importa se frequentiate la chiesa o meno: per loro siamo tutti indistintamente nemici.
DOMINIO MONDIALE
Maḥmūd al-Zahār, nato a Gaza nel 1945, è un politico palestinese, cofondatore di Hamas e suo primo portavoce. Arrestato e perseguito più volte da Israele, è stato eletto nel Consiglio legislativo palestinese nel 2006. Oggi vive in Qatar, dove continua a opporsi alla soluzione dei due Stati e sostiene la distruzione di Israele. Sulla yemenita Al-Masirah Tv ha dichiarato che:
Oggi, si potrebbe dire che abbiamo raggiunto una fase di deterrenza, una fase in cui possiamo difendere la terra occupata. Quando parliamo dell'Esercito di Gerusalemme e della Battaglia della Promessa dell'Aldilà, non stiamo parlando di liberare solo la nostra terra - ma crediamo in ciò che ha detto il nostro Profeta Maometto. Allah ha avvicinato l'una all'altra le estremità del mondo per amor mio, e io ho visto le sue estremità orientali e occidentali. Il dominio della mia nazione raggiungerà quelle estremità che mi sono state avvicinate. L'intera superficie di 510 milioni di chilometri quadrati del Pianeta Terra sarà posta sotto un sistema dove non ci sarà ingiustizia, né oppressione, né tradimento, né sionismo, né cristianesimo infido, e nessun assassinio o crimine, come quelli che vengono commessi contro i palestinesi e contro gli arabi in tutti i Paesi arabi.
Non poteva essere più chiaro: l'obiettivo è islamizzare il mondo intero, non solo la Palestina. Non solo la sinistra, incompatibile con l'islam (figuriamoci con Hamas), ma, ahinoi, anche parte della destra che fa - giustamente - l'apologia di Poitiers e della battaglia di Lepanto, finisce poi per simpatizzare con chi dichiara apertamente di volerci annientare in nome dell'islam.
Per non parlare di tutta l'area "antisistema" che per anni ha - giustamente - messo in discussione i numeri sparati a caso sul Covid e sulle vaccinazioni, per poi bere a occhi chiusi i dati sui morti del presunto "genocidio", diffusi da Hamas e Al Jazeera, diventate inspiegabilmente fonti affidabili. L'Oms e l'Istituto Superiore di Sanità non sono ritenuti credibili, ma si pende dalle labbra dei terroristi musulmani. Alla faccia del mainstream che usa due pesi e due misure.
EUROPA VENTRE MOLLE
In conclusione ricordiamo che subito dopo l'attacco del 7 Ottobre, la rivista Limes ha intervistato Ismail Haniyeh, capo dell'Ufficio politico di Hamas e capo dell'amministrazione della Striscia di Gaza dal 2014 al 2017. Poco prima di essere ucciso Haniyeh ha dichiarato alla rivista di geopolitica che "trattandosi di una guerra che riguarda la terra di Palestina, Gerusalemme e al-Aqsa, la battaglia coinvolge l'intera umma [comunità dei credenti musulmani, ndr]. Ecco perché invito tutti i figli di questa umma, ovunque si trovino nel mondo, a unirsi, ognuno a modo suo, a questa guerra, senza indugi e senza voltarsi indietro".
Ciò che non è chiaro agli occidentali è che è in corso uno scontro di civiltà tra due mondi in guerra da 1500 anni. L'Europa, per secoli capace di respingere le orde armate dell'islam, è oggi diventata il ventre molle dell'Occidente, aprendo le porte a immigrati che detestano apertamente il nostro modo di vivere.
Il nuovo tentativo di conquista probabilmente non avverrà con le armi, ma con la demografia, con il ventre delle donne musulmane. Nel frattempo gli occidentali, unici al mondo, arrivano perfino a fare il tifo per chi vuole sottometterci ed eliminarci, credendo che l'islam politico si fermerà in Medio Oriente, quando in realtà "Gaza è già qua": basta farsi un giro nelle nostre città.
Riecheggiano come un triste presagio le parole dello storico inglese Arnold J. Toynbee: "Le civiltà non vengono uccise, si suicidano". È già successo, e gli occidentali sono sulla buona strada verso il collasso.