TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8354
LA LOBBY LGBT VUOLE ABBANDONARE LA ''T'', CIOE' I TRANSESSUALI di Fabio Piemonte
Il mondo Lgbtqi+ si spacca e lo sta facendo dal suo interno, anche se non è la prima volta che accade nella miriade di associazioni che si adoperano per promuovere l'agenda arcobaleno. Nel caso di specie, coloro che si autodefiniscono lesbiche, gay e bisessuali stavano infatti già manifestando da un po' di tempo la loro contrarietà rispetto a certe derive dell'ideologia di genere, e in special mondo al transessualismo, all'identità di genere e al non-binarismo di uomini e donne. Di qui, non riconoscendosi ormai più nelle istanze della galassia arcobaleno, l'ormai già famosa comunità Lgb International ha annunciato una vera e propria "dichiarazione di indipendenza".
LA COMUNITÀ LGB
La stessa comunità Lgb l'ha chiamata così, in un video messaggio diffuso online : «Oggi le persone gay, lesbiche e bisessuali hanno una nuova organizzazione globale», si può anche leggere sul social X. In realtà LGB Alliance nasce nel Regno Unito già nel 2019, nell'auspicio di «ricostruire un movimento per le persone che non aderiscono all'ideologia di genere» e allo scopo di «fornire una voce globale per rappresentare le opinioni e sostenere le persone LGB a livello globale, anche presso le agenzie delle Nazioni Unite e le istituzioni multinazionali», secondo quanto si legge sul sito ufficiale. «Sosteniamo i diritti basandoci sulla realtà del sesso biologico e dell'orientamento sessuale, senza alcuna affiliazione politica. Difendiamo la libertà di parola, difendiamo i nostri diritti e interessi e protestiamo contro politiche e pratiche discriminatorie, anche in ambito lavorativo, educativo, abitativo, sanitario, di coppia, familiare e in altri ambiti. Sottolineiamo la doppia discriminazione a cui sono sottoposte le lesbiche (in quanto donne e omosessuali)», scrive ancora la comunità Lgb.
LA DIFESA DEI BAMBINI DALLA TRANSIZIONE
E ancora, nel corso del breve video, alcuni attivisti si pronunciano con fermezza in difesa del binarismo sessuale e contro l'ideologia di genere: «Diventare da uomo una donna col processo di transizione non fa di te una donna». Di qui, in special modo rispetto all'assunzione di ormoni da parte dei minori con presunta disforia di genere e al processo di transizione, gli stessi denunciano esplicitamente che «i bambini devono essere protetti dai trattamenti medici di transizione». Anche relativamente agli abusi linguistici - dagli asterischi alla schwa - perpetrati dalla galassia arcobaleno in barba alle regole basilari della grammatica affermano con spirito critico: «Ne abbiamo abbastanza di pronomi». Attualmente tale comunità Lgb si è estesa negli Usa, in Canada, Brasile, Colombia, Australia, Islanda e Taiwan ed è presente anche in Spagna, Portogallo, Svezia, Irlanda, Galles, Francia, Danimarca, Finlandia, Bulgaria, Svizzera.
Lungi da chi scrive voler in quanto modo avallare alcune delle istanze di cui anche il mondo Lgb si fa portavoce, come il matrimonio egualitario o l'equiparazione di "famiglie" Lgb alla famiglia naturale fondata dall'unione di un uomo e una donna, ma tale spaccatura in seno alla comunità Lgbtqi+ dimostra ancora una volta la fragilità di certe istanze, soprattutto quando sono completamente sganciate dall'ancoraggio alla realtà biologica della natura umana. Il problema, però, è quando tali desideri hanno la pretesa di diventare diritti, per cui si giunge al paradosso che alcuni gruppi e minoranze finiscano con l'esser più tutelate di altre sul piano giuridico.