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Francesco Agnoli esamina la storia italiana, concentrandosi sull'omicidio di Giacomo Matteotti e sulla sua risonanza nel presente. La storiografia e i media attuali possano distorcere la comprensione del passato, specialmente in relazione a figure politiche e ideologie. Francesco Agnoli chiarisce come la figura di Matteotti sia stata strumentalizzata post-mortem dalla sinistra, in particolare dai comunisti, che in vita lo consideravano un avversario. La narrazione poi si sposta sulla situazione politica del primo Novecento, evidenziando la debolezza dello Stato liberale e il ruolo sia dei socialisti che dei fascisti nel suo indebolimento. Infine, si analizza l'omicidio di Matteotti come spartiacque che spinse Mussolini verso la dittatura, e si conclude con una riflessione sulla percezione odierna del "fascismo", spesso usata per demonizzare gli avversari politici.