"L'unico rimpianto è poter donare alla Roma una sola carriera"
Una sola sì ma ricca di passione, gioia, lacrime, sofferenza, vittorie, sconfitte, finali vinte e finali perse, proprio come in un film lungo più di 10 anni, una trama da oscar, gli allenatori che si susseguono valgono quanto delle comparse perché il protagonista è l’amore incondizionato nei confronti della Roma, la sua Roma.
Guerriero in mezzo al campo, sempre lì a lottare per onorare e difendere quello scudo della lupa cucito sul suo petto o meglio, sulla sua pelle, un tifoso tra i titolari che macina chilometri e impregna di sudore quella maglia numero 16 sotto il cielo di Roma, calpestando a testa alta il prato dell’Olimpico.
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