Questa volta: i dolori di un giovane artista che si dedica a tempo pieno all'apprendimento di un tipo di musica classica indiana che richiede tantissimo tempo e sacrificio, e che si scontra col dubbio sul proprio valore, con il successo "facile" dei talent show sullo sfondo. In un film disteso, ambiguo e amaro, immerso in quel tipo di musica ma a cui non importa spiegarla, prodotto da Alfonso Cuaron.
Poi, una "dramedy" che parte da un fortunato cortometraggio, è creatura di un uomo, Jim Cummings, dietro e davanti alla macchina da presa e non solo, e racconta della crisi di un poliziotto che passa per la scomparsa della madre e la minaccia di non lasciargli più vedere la figlia. Tutto anche per colpa del video di un "balletto" galeotto cui si è lasciato andare... E "Thunder Road" di Springsteen, c'è?