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Description

Ci vuole poco a diventare merce, a esser trattato come cosa. "Codice a barre" dal libro di racconti di Leo Tenneriello "La bellezza del caos".

CODICE A BARRE
Fabrizio entrò in un negozio. Mentre dava un’occhiata alle merci esposte, gli comparve all’improvviso sul braccio, a mo’ di tatuaggio, un codice a barre. Il proprietario, attirato dall’incanto e dallo sbigottimento che quell'apparizione aveva suscitato in quel cliente, si avvicinò e chiese: «problemi?»
Fabrizio disorientato rispose: «no, no, nessun problema», e si guardò il braccio.
Il proprietario vide il codice a barre e urlò contro Fabrizio: «tu sei mio! Tu fai parte della mia merce!»
Prese una grossa gruccia, tramortì il povero malcapitato, lo appese in bella mostra a un espositore e gli appiccicò anche l’etichetta col prezzo di quella nuova mercanzia.
Dopo un po’, entrò nel negozio un nuovo cliente e, incuriosito da quello strano manichino appeso, si avvicinò a osservare. Guardo un po’, poi prese il braccio di Fabrizio e lesse il costo; fece un’ambigua smorfia e con ingenua indifferenza se ne andò.
Dopo un po’ entrò un vecchio amico di Fabrizio. Lo riconobbe si avvicinò e gli chiese: «ma tu che ci fai qui?»
Vide il prezzo e acquistò il suo amico. Mentre uscivano dal negozio per consolarlo e per rimproverarlo gli disse: «Fabrizio, sei bravo solo a metterti nei guai!»