Sei curioso di sapere come diventare ancora più produttivo semplicemente riposando?
Vediamo insieme i 5 modi per migliorare la nostra produttività, diminuendo le ore di lavoro.
00:00 - Intro
2:25 – Non lavorare più di 4 5 ore al giorno
3:24 – Il deep play
5:21 – Lasciar vagare la mente
6:44 – Scegliere le nostre battaglie
7:55 – Il periodo sabbatico
9:01 – Outro
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✍️ Trascrizione ✍️
Se vuoi conoscere l’arma segreta per diventare ancora più produttivo, io ho quello che fa per te.
L’argomento di cui parleremo oggi è Il riposo, precisamente, come diventare più produttivi semplicemente riposando.
Devi sapere che un po' di tempo fa ho fatto un lungo viaggio in Australia, che mi ha cambiato la vita.
In seguito è accaduta una cosa curiosa, sono andato a una festa con i miei amici ed ho incominciato a parlare con una ragazza.
Lei non sapeva che ero stato in Australia e non ricordo come sia venuto fuori il discorso, ma ad un certo punto lei ha detto:” ma è possibile che ci sia così tanta gente che non fa nulla?”, proprio riferito alla gente che decide di prendersi dei periodi di tempo, per viaggiare intorno al mondo.
Avendo avuto un'esperienza così positiva, la prima cosa che ho provato è stata un po’ di rabbia, però pensandoci a mente fredda, ho capito che il suo commento altro non era che figlio del nostro tempo, in cui ci sacrifichiamo sull’altare della produttività e chi lavora 15,16,17,18 ore al giorno viene considerato un eroe.
Il riposo, anche inteso come ozio, ha sempre un po' una connotazione negativa ed è proprio questo ciò di cui parleremo oggi.
Vedremo 5 modi che abbiamo per migliorare la nostra produttività e la nostra efficienza, non essendo più produttivi, ma riposando e ricaricando le nostre energie.
Questi 5 metodi sono: non lavorare più di 4/5 ore al giorno, quello che si chiama il deep play, lasciar vagare la nostra mente, scegliere le nostre battaglie e il periodo sabbatico.
Incominciamo dal primo, non lavorare più di 4/5 ore al giorno.
Nel tempo mi sono reso conto che quando lavoro più di 4,5,6 ore al giorno, la mia produttività scende radicalmente.
Facendo alcune ricerche per questo video, ho notato che effettivamente la questione di lavorare 4/5 ore al giorno, accomuna moltissime top performer e persone del calibro di Darwin, Thomas Mann, Hemingway e Dickens.
Ho scoperto che tutti questi personaggi non lavoravano più di 4/5 ore al giorno, quindi a questo punto mi chiedo:” se Darwin, che non era proprio l'ultimo sprovveduto di questo mondo, lavorava 4-5 ore al giorno, posso farlo anch’io”.
In conclusione, probabilmente, un modo per essere più produttivi, efficaci ed efficienti è quello di produrre un po' meno.
Il secondo punto è il deep play, in italiano gioco profondo.
Si chiama in questo modo perché non segue quelle regole che noi mettiamo in atto tutti i giorni al lavoro.
Essendo un gioco ha delle regole tutte sue e possiamo permetterci di sperimentare, giocare appunto, con la nostra creatività e di vedere dove questa ci porta.
La seconda parte del nome che è profondo, significa che ci assorbe mentalmente e che utilizza le nostre risorse più profonde, i nostri talenti e le nostre passioni.
Ci permette anche di portare in un contesto diverso le capacità che normalmente utilizziamo nel nostro lavoro.
É profondo anche in un altro senso, ossia che questo gioco va a utilizzare delle risorse, dei talenti e delle conoscenze che abbiamo acquisito in passato, portandole al momento presente.
Ad esempio, il canale che stai vedendo adesso, la voce del Diamond, è il mio gioco profondo, nel senso che utilizza alcune capacità che ho, ne va a pescare altre che avevo appreso in passato, come quella di lavorare con materiali audio e video, mette in pratica alcune conoscenze che uso nel mio lavoro di tutti i giorni e poi sicuramente mi impegna molto anche a livello mentale.
Quindi mettendo insieme tutti questi pezzi, otteniamo esattamente il deep play che è molto importante perché ci permette di tirare fuori la nostra creatività e di utilizzare le nostre conoscenze in maniera nuova e più creativa, in un modo che magari nel nostro lavoro non potremmo fare.
Il terzo punto è lasciar vagare la nostra mente.
Spesso il pensiero di lasciar vagare la nostra mente si collega un po' all'essere con testa fra le nuvole o al perdersi e gli viene attribuita un’accezione negativa.
Guardando la cosa, però, da un altro punto di vista, vediamo che assume una connotazione completamente diversa.
Pensa a tutte le volte in cui avevi un nome sulla punta della lingua, ma non ti veniva, poi sono passati i giorni e di punto in bianco ti è venuta in mente quella parola, di cui ormai ti eri dimenticato.
Questo perché nonostante la mente si sia staccata dal compito che tu gli avevi dato, cercare quel nome ed abbia continuato a pensare ad altre cose, in sottofondo non ha smesso di cercare di riportare alla tua memoria ciò che avevi dimenticato.
E quando l'ha trovato, te l'ha portato fuori ed ha completato quel task che tu gli avevi dato, in maniera autonoma, senza razionalità e senza che tu effettivamente gli dicessi di farlo.
Questa è la bellezza del lasciar vagare la nostra mente, perché in quel momento diamo la possibilità al nostro cervello di approcciarsi alla nostra realtà, alla nostra vita ed ai nostri problemi da un punto di vista completamente diverso, quindi gli permettiamo di essere più creativo.
Il quarto punto è scegliere le nostre battaglie.
Io sono una persona che si carica di un sacco di progetti su cui lavorare, perché ha tanti interessi diversi.
Spesso razionalmente mi dico che sarebbe proprio una figata lavorare su una determinata cosa, poi effettivamente l'inizio e mi rendo conto che non ho il tempo, non ho la voglia, non ho le forze o magari ci sono altre priorità.
Secondo me una cosa importante che dobbiamo fare per essere più riposati, più efficienti e più produttivi è limitare il numero di cose su cui ci vogliamo concentrare.
Questo perché come tutti ho una limitata quantità di energia e se la spendo tutta su una quantità di cose che non mi interessano, me ne rimane sicuramente meno da utilizzare su quelle di cui effettivamente mi importa.
Quindi se tolgo tutti gli impegni superflui e che mi aggiungono più problemi che altro, ecco che, a quel punto, ho più energia da spendere sulle cose che mi interessano di più o perlomeno, semplicemente un po' più di tempo per riposarmi .
L’ultimo punto è il periodo sabbatico.
Io ho avuto la fortuna di prendermi un periodo sabbatico diversi anni fa.
Era un periodo in cui avevo necessità proprio di cambiare vita, ambiente e persone con cui interagire, quindi sono andato in Australia e ci sono rimasto per quasi un anno.
Al mio ritorno mi sono reso conto che ero una persona completamente diversa, anche perché essermi ritrovato in un contesto completamente diverso dal mio, con persone che non conoscevo e con una lingua che conoscevo abbastanza poco, ha fatto sì che crescessi e che tirassi fuori delle risorse che erano già dentro di me e che non aspettavano altro che di essere chiamate.
Probabilmente anche tu ti rendi conto che queste sono esperienze che ci fanno crescere e che tirano fuori da noi risorse che altrimenti non sapremmo di avere.
Ed è proprio a questo che serve il periodo sabbatico.
Capisco che ci saranno persone che non possono lavorare 4 o 5 al giorno e che non tutti possono permettersi di prendere un periodo sabbatico, che non deve essere necessariamente un anno, può essere anche molto più corto, ma secondo me la cosa importante è capire che riposarsi non vuol dire necessariamente cincischiare, perdere tempo o perlomeno non vuol dire solo quello.
Vuol dire dedicarsi del tempo per ricaricare le proprie energie, le proprie batterie, la propria creatività, perché produttività non vuol dire necessariamente essere sempre e solo produttivi e lavorare, lavorare,lavorare, ma vuole anche dire saper staccare la spina, sapersi ricaricare e trovare delle risorse che sono dentro di noi che ci possono rendere più produttivi, efficienti ed efficaci.
Precedentemente ho detto che non siamo delle macchine, però se lo fossimo, potremmo dire che la produttività è un po' come il nostro motore, quello che ci fa andare avanti, ma un motore senza benzina non va da nessuna parte.
Ecco il riposo e la creatività sono la nostra benzina, sono quelli che danno benzina al motore e che ci fanno andare avanti e procedere verso i nostri obiettivi e verso i nostri progetti.
Quindi a questo punto non mi rimane che augurarti non buon lavoro, ma buon riposo.