Vorresti migliorare la tua produttività imparando a sfruttare al meglio il tuo tempo e le tue energie, in modo da poter portare a termine tutti i tuoi progetti? Vediamo insieme quali sono le 5 verità sulla produttività.
⁉️ Di cosa parleremo?
00:00 - Intro
1:48 – Le ore non sono tutte uguali
3:07 – La nostra motivazione non è sempre uguale
4:01 – Le risorse richieste non sono sempre uguali
5:46 – Le risorse richieste non sono sempre uguali...di nuovo
7:27 – Non siamo delle macchine
8:12 – Perchè vuoi essere più produttivo?
8:47 - Outro
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✍️ Trascrizione ✍️
Se sei un po' come me, sicuramente avrai avuto delle giornate in cui hai sentito che avresti avuto bisogno di 48-72 ore, invece che delle 24 che tutti abbiamo.
Questo perché magari hai tanti impegni, tante cose che vorresti realizzare e non hai abbastanza tempo per farle.
La cosa più brutta in tutto questo è che, purtroppo, spesso i nostri progetti ed i nostri sogni rimangono chiusi in un cassetto, perché non abbiamo abbastanza tempo o energia da dedicare a quello che effettivamente magari per noi conta di più.
Nel corso del tempo ho trovato dei metodi e delle strategie che mi hanno permesso di ottimizzare al meglio il mio tempo, ma soprattutto le mie risorse ed è questo ciò di cui parleremo oggi.
I 5 modi per ottimizzare al meglio il nostro tempo e le nostre risorse, le mie 5 regole sulla produttività.
In più ti porrò anche una domanda finale.
Primo punto: le ore non sono tutte uguali.
Eh, sì! perché effettivamente, ma te ne sarai accorto anche da solo, nell'arco della giornata hai momenti di alti e di bassi, in cui la tua energia è un po' più alta o è un po' più bassa.
A me capita spesso di avere l'energia più alta alla mattina, il tracollo e l'abbiocco post pranzo, un po' di ripresa nel pomeriggio, poi verso la serata scende tutto normalmente, infine ho di nuovo una specie di mezzo picco durante la sera .
Sapere questo, mi aiuta a spendere meglio le mie energie nei momenti della giornata in cui so di essere più produttivo, ed è proprio in quei momenti che affronto le task, quello che devo fare ed i compiti che mi richiedono più concentrazione.
Inoltre, un’altra cosa importante da fare è tenere traccia delle ore in cui lavoriamo e di quale compito svolgiamo.
A me capitava molto spesso di trascorrere ore a lavorare, arrivare a fine giornata e dire: ok, ho capito, oggi ho fatto questo, questo e questo, poi però il resto del tempo dov'è andato?
Adesso questa cosa mi succede molto di meno, perché tengo esattamente traccia di quello che faccio durante il giorno.
Secondo punto: la nostra motivazione non è sempre uguale
Spesso, quando devo cominciare a lavorare su progetti o compiti che mi richiedono molta concentrazione, mi ritrovo a dire: preferisco guardarmi un film su Netflix, su YouTube o in linea di massima cazzeggiare un po’.
Poi però mi rendo conto che una volta buttato il cuore oltre l'ostacolo, una volta passata questa resistenza iniziale, automaticamente entro in uno stato di concentrazione, di flow come si dice in inglese, tale per cui alla fine il mio lavoro prosegue tranquillamente ed io rimango concentrato.
Steven Pressfield, nel suo libro “La guerra dell'arte”, chiama questo meccanismo “La Resistenza”, cioè tutti quegli elementi che fanno sì che invece di fare quello che dovremmo o vorremmo fare, alla fine non lo facciamo mai.
Terzo punto: le risorse richieste non sono sempre uguali
Se devi scrivere o copiare semplicemente un documento Word, ti metti lì e lo copi, una cosa diversa è se devi fare un lavoro di ricerca.
Il nostro cervello, infatti, tutte le volte che deve cambiare i compiti da svolgere e di conseguenza modalità, ci mette un pochino per ingranare la quinta e per fare tutto quello che dovrebbe fare, alla massima velocità.
Il tempo che il nostro cervello impiega ad arrivare alla massima efficienza, è tempo che noi perdiamo.
Quello che in inglese viene chiamato batching è proprio questo, mettere insieme tutti i processi che richiedono le stesse risorse da parte del nostro cervello.
Nel mio lavoro mi capita spesso di fare dei compiti di ricerca.
Per esempio se devo creare dei documenti da dare a dei copywriter, dovrò fare la ricerca di parole chiave, l'analisi dei concorrenti ed infine dovrò scrivere tutte le mie indicazioni per la stesura degli articoli da mettere sui blog.
Quello che facevo prima era di svolgere un pezzo di ricerca e poi scrivere un pezzo di documento, svolgere un pezzo di ricerca e poi scrivere un pezzo di documento.
In questo modo il mio cervello era costretto a passare dalla modalità di ricerca alla modalità di scrittura continuamente ed il passaggio da uno stato all'altro costa al cervello energia e soprattutto tempo.
Adesso invece di passare da uno stadio all’altro, prima faccio tutta la ricerca e poi scrivo tutto documento.
Questo è anche uno dei motivi per cui il multitasking non funziona.
Quarto punto: le risorse richieste non sono sempre uguali...di nuovo
Prima abbiamo parlato di risorse interne, adesso parliamo di risorse esterne.
Questo perché effettivamente, ci sono alcuni aspetti delle cose su cui lavoriamo che necessariamente richiedono di essere gestite da noi, ma ve ne sono altri che non richiedono per forza la nostra attenzione e che possiamo tranquillamente delegare ad altri.
Per esempio, un articolo del blog, oltre ad essere scritto, dovrà anche essere corretto, magari editato oppure accorciato, ecco questa fase di correzione puoi farla fare a qualcun altro, basta che sia una persona di cui ti fidi e che sappia parlare bene l'italiano.
L’importante è che utilizzi le tue energie proprio dove l’apporto che puoi dare è maggiore.
Se ci pensi, chiunque può correggere l’italiano al posto tuo, ma nessuno può scrivere come te, perché quella è la tua voce.
Non si parla solo di delegare a persone, ma anche alla tecnologia.
Tempo fa ho accennato alla possibilità di dettare gli articoli del blog invece di scriverli, questo perché senza dubbio, quando scriviamo siamo molto più lenti rispetto a quando parliamo.
Infatti se prendiamo il nostro telefono ed incominciamo a dettare l'articolo, invece che scriverlo noi, sfruttiamo la tecnologia che abbiamo addosso tutti i giorni per realizzare un lavoro in maniera più efficiente.
Quinto punto: non siamo delle macchine
Di questo aspetto io mi dimentico abbastanza spesso, nel senso che, come dicevo all'inizio, sono persona che ha tanti progetti, tante cose da fare, tante cose su cui vorrebbe lavorare e non ho il tempo per fare tutto.
Spesso mi carico di troppi compiti e mi dimentico una cosa molto importante che io appunto non sono una macchina e che devo riposare.
Se questo è anche il tuo caso, dobbiamo ricordarci che ogni tanto è necessario fermarsi, prendere un bel respiro e liberare la nostra mente, così facendo il nostro corpo ed il nostro cervello si ricaricheranno di energie e saremo di nuovo più efficienti e più produttivi.
Eccoci finalmente giunti alla domanda finale:
Perchè vuoi essere più produttivo?
Quali sono le tue priorità?
È un aspetto su cui si passa un po’ sopra, però è molto importante, perché le nostre energie ed il nostro tempo che sono limitati, vengono spesso spesi su cose che magari non sono prioritarie ed importanti e quelle che lo sono veramente vengono messe in secondo piano.
Quindi facendo un po' un riassunto delle cose che abbiamo visto oggi abbiamo visto 5 verità sulla produttività:
Le ore non sono tutte uguali
La motivazione non sempre è uguale
Le risorse richieste non sono sempre uguali
Le risorse richieste non sono sempre uguali...di nuovo
Non siamo delle macchine
Perché dobbiamo essere più produttivi?
Guardare a queste cinque verità, più la domanda, fa sì che portiamo la gestione del tempo un po' in questo millennio, in cui non è più solo gestione del tempo, ma anche delle energie.
Perché ormai lavoriamo non solo con il nostro tempo, ma anche con le nostre idee, con le nostre conoscenze e dobbiamo far sì che le nostre energie siano tanto ottimizzate, se non di più, del nostro tempo quindi non mi resta che augurarti buon lavoro!